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Pannella alza la voce «Vogliamo l'amnistia»

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La decisione è presa, fa sapere Marco Pannella, per «l'alternanza prodiana a Berlusconi». «La scelta è fatta», conferma Capezzone. E nessuno si provi a tirare fuori il tormentone dei Radicali inaffidabili (citato anche da Emma Bonino lunedì). Quelli della «Rosa nel pugno» assicura Pannella saranno, anzi, i «giapponesi» dell'«utopia di Prodi». «Insomma — puntualizza il leader radicale — l'alibi che non si sa come ci comporteremo non lo può usare nessuno. Noi vogliamo un'alternativa per fare le riforme altrimenti vanno tutti in vacca». Giapponesi, ma anche «grilli parlanti», che pretendono dall'alleanza di centrosinistra pari dignità rispetto a tutti gli altri. Che, insomma, non rinunceranno a porre i propri temi. Anzi, che stanno nell'Unione anche e forse proprio per questo. Tanto più che sembra ormai chiaro che si voterà con la proporzionale, per cui nessuno sarà costretto a rinunciare alle proprie idee. Dal palco del «Palaterme» di Riccione, allora, Capezzone sembra già lanciare la «competition» nel centrosinistra, con la Margherita o l'Udeur sui temi della laicità, come con Rifondazione su quelli economici o con il Pdci sulla politica estera. Capezzone ne ha un po' per tutti: per Rutelli, del quale ricorda la foto che lo immortala mentre issa la bandiera vaticana a Montecitorio per protestare contro Bettino Craxi che firma il nuovo Concordato; per Mastella («Stia attento a dire o me o loro, qualcuno potrebbe dire: "loro"»); per i Ds («è patetico che chi è entrato per ultimo nell'Internazionale socialista grazie a Intini oggi dica che non se ne può fare a meno»). «Vogliamo sapere prima chiaro e tondo cosa pensa la lista unitaria su certi temi: dai Pacs all'amnistia, all'Iraq» scandisce. L'impressone è che il segretario di Radicali Italiani — rieletto ieri dall'assemblea del suo partito (con 181 voti, contro 49 dello «sfidante» Viale), che ha acclamato Luca Coscioni presidente (235 voti, quasi unanimità) — miri a non lasciare ai neo-compagni del centrosinistra alcuna scusa per far saltare l'alleanza, o per mettere all'angolo la «Rosa nel pugno». D'altra parte, i timori nei confronti della nuova «Cosa» radical-socialista, argomenta ancora Capezzone rivolgendosi ai delegati, non fanno altro che dimostrare la vitalità di un progetto che andrà molto al di là del cartello elettorale proponendo temi e progetti concreti. L'assemblea congressuale, in questo senso, ha approvato a larghissima maggioranza la mozione del segretario che dà via libera alla «Rosa nel pugno» con lo Sdi, auspica che anche Bobo Craxi entri nell'alleanza ed elenca una lista di punti programmatici per il futuro tra cui il superamento del Concordato e dell'otto per mille. Altro temi sono i Pacs, l'antiproibizionismo e l'abolizione degli ordini professionali. Infine l'amnistia. Pannella dal palco chiede che il provvedimento, in discussione da anni in commissione Giustizia a Montecitorio (e tornato in cima all'agenda nel novembre di due anni fa, il giorno della visita di Giovanni Paolo II in Parlamento) sia approvato entro Natale del 2006.

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