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E la «febbre» da consultazione contagia i Parioli

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«È inutile, quello i magistrati se li compra tutti». Questo lo scambio tra due signori non più giovani, entrambi ben vestiti, entrambi con le loro mogli eleganti. Tuttavia distantissimi. In un certo senso appartengono a due mondi assolutamente diversi e inconciliabili. Sono due Italie lontane che si sono incontrate e scontrate ieri a piazza Euclide, a Roma, nel cuore di quello che un tempo era il quartiere più nero della capitale, i Parioli. Una zona che è un po' cambiata in questi anni, ed è diventata sempre più forte la presenza di quello che qualcuno chiama il ceto medio riflessivo, che di Berlusconi proprio non ne vuole sapere. Proprio in questo collegio nel 2001 Giovanna Melandri dei Ds ha battuto Pierluigi Borghini, Forza Italia. Ieri a piazza Euclide c'era la folla di elettori del centrosinistra. A mezzogiorno al gazebo delle primarie le 400 schede inviate dagli organizzatori dell'Unione erano già finite. Segno che un numero molto maggiore alle aspettative si è recato a votare anche qui per dire meglio Prodi o Bertinotti, e soprattutto: tutti meglio di Berlusconi. Quello che fa impressione è che comunque l'altra metà della società italiana è lì, accanto all'altra. Da queste parti sono comunque ancora molti gli elettori e simpatizzanti di Forza Italia, An e gli altri partiti di governo. Vivono questo evento che tanto galvanizza e coinvolge gli elettori del centrosinistra, tra l'indifferenza e il fastidio. Sono tanti soprattutto all'uscita dalla Messa della mattina, sulle scale dell'imponente chiesa del Sacro Cuore Immacolata di Maria. Un signore molto elegante accompagnato dalla moglie guarda il gazebo, sorride e commenta: «Ma non l'hanno proprio capito che è una farsa». Un altro annuisce e con convinzione spiega: «Le primarie sono avulse dalla tradizione politica italiana e non hanno veramente nulla a che fare con la nostra storia». Sono due mondi che sembrano tanto lontani. E non è neppure Ruini che li divide, ma più che altro Berlusconi. Su di lui e sull'operato del suo governo le posizioni sono inconciliabili molto più che su fecondazione e Pacs. Ma qualcosa imprevedibilmente riunisce queste due realtà, in questa assolata domenica d'ottobre. Sono le mele che vendono i volontari dell'associazione per ricerca sulla sclerosi multipla. Sia le signore che escono dalla Chiesa sia quelle che hanno appena votato per Bertinotti lasciano volentieri 7 euro a questi ragazzi. Sarà lo spirito cristiano. Quello stesso spirito evocato da Pippo Baudo che, residente in zona, è andato a votare per Prodi nel gazebo di piazza Euclide. Per il momento a destra i più rimangono perplessi. «Queste primarie non sono tanto diverse da una bella festa dell'unità» dice Teodoro Buontempo, deputato romano di An. «Voglio dire che senza regole certe non ci si può fidare molto di questi risultati. Lo dice pure Mastella, ed è dei loro». Sil. San.

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