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Le primarie mettono in crisi Forza Italia

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Gli azzurri temono ripercussioni sull'elettorato. «Se Silvio va al confronto indebolisce la sua immagine»

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C'è chi sostiene che le primarie saranno un modo per ribadire che la leadership di Berlusconi è l'unica possibile, ma c'è anche chi teme che «la conta» possa indebolire l'immagine del Cavaliere e ripercuotersi negativamente sulle elezioni dell'anno prossimo. C'è poi chi, come Francesco Giro, consigliere politico di Bondi, che profetizza l'uscita dalla politica di molti deputati qualora Berlusconi dovesse lasciare la guida della Cdl. Il malessere degli azzurri è palpabile e ora si interrogano su quali saranno le prossime mosse di Berlusconi. Sono in molti, tra quelli che abbiamo contattato, che non credono che si andrà veramente alle primarie e invece pensano che a sorpresa Berlusconi tirerà fuori dal cilindro un'altra soluzione. Mentre il sito del partito di via dell'Umiltà è preso d'assalto dai simpatizzanti che sono d'accordo sulla consultazione, vista come un modo per «dare una lezione, una volta per tutte» ai ribelli dell'Udc, i deputati sono divisi. Isabella Bertolini, vicepresidente del gruppo parlamentare di FI, dice che nelle sedi regionali e provinciali dell'Emilia Romagna stanno arrivando valanghe di telefonate di elettori forzisti che attaccano l'Udc. «Gli elettori - dice la parlamentare - ci chiedono di mollare Follini, dicono che sono stanchi degli attacchi dell'Udc e che se le primarie possono mettere nell'angolo i dissidenti, sono benvenute». La Bertolini non ha una gran simpatia per le primarie («si potrebbero evitare perchè la leadership c'è ed è quella di Berlusconi. Non è come nell'Unione in cui Prodi deve essere scelto»). Poi è convinta che «gli italiani non vogliono essere seccati da consultazioni che non siano quelle elettorali in senso stretto». Per la Bertolini la richiesta dell'Udc «non ha indebolito l'immagine del premier ma è un balletto che si poteva evitare». Non la pensa allo stesso modo Osvaldo Napoli. «Se le primarie si faranno, ma ho qualche dubbio, Berlusconi le vincerà di sicuro ma comunque la sua immagine ne esce indebolita». Per Napoli «il fatto che per la prima volta Berlusconi sia costretto a contarsi dimostra agli elettori che non è più il verbo, non è più il leader indiscusso nella coalizione. Fino a un anno fa una cosa di questo genere sarebbe stata impensabile». Il deputato azzurro è convinto che «la perdita di consensi nell'elettorato non è dovuta a quello che il governo ha fatto ma al continuo stillicidio a cui l'Udc ha sottoposto il premier». Napoli teme che l'elettorato possa arrivare a credere che «se l'Udc ha messo in dubbio la leadership di Berlusconi vuol dire che la coalizione non è in grado di governare». Secondo Guido Crosetto invece le primarie non possono che rafforzare il premier e mettere a tacere una volta per tutte le contestazioni dell'Udc. Italico Perlini si rifà a quanto ha detto Cossiga. «Senza Berlusconi la Cdl sarebbe un'altra cosa, sarebbe finita». Francesco Giro è drastico: «Se Berlusconi lascia la leadership della Cdl, in Forza Italia molti non capiranno e smetteranno di fare politica».

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