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Appello delle Acli ai due Poli priorità alla tutela della vita

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O meglio, una questione politica. Deve uscire dai ranghi della coscienza individuale per approdare ad un'etica pubblica condivisa stabilita dalle regole della convivenza. È la «nuova frontiera» dell'impegno sociale delle Acli che dall'incontro nazionale ad Orvieto, dedicato significativamente alla biopolitica, propone agli schieramenti una traccia di agenda politica. Lo fa in un documento, battezzato la «Carta di Orvieto», che presenterà ufficialmente oggi ma i cui contenuti sono già ampiamente dibattuti ed hanno come priorità, appunto, la tutela della vita e la negazione di ogni tipo di manipolazione. E poi, le strategie per lo sviluppo economico, per il sostegno alle famiglie e all integrazione degli immigrati. Alla prima delle due giornate di studi promosso dalle Acli hanno fra l'altro partecipato anche il vicepremier Giulio Tremonti e Dario Franceschini della Margherita. La vita-questione sociale è una novità e rappresenta per i cattolici un impegno prossimo. Un appello in tal senso è venuto, all'apertura del dibattito odierno, dal segretario generale della Cei, mons. Giuseppe Betori, che ha parlato della necessità, su questi temi, di una «generale mobilitazione delle coscienze e un comune sforzo etico tra credenti e laici». Serve un «rinnovato dialogo fra cattolici e laici, per assumersi insieme la responsabilità di difendere il volto dell' uomo e la radice della vita». Betori ha invocato una «morale comune» fra cattolici e laici ed un lavoro condiviso sui temi scottanti della vita.

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