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Nelle prossime settimane ci sarà la lista che definirà i settori chiave nei quali gli investitori esteri non potranno assumere il controllo

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Al punto da non badare affatto all'altolà di Bruxelles che richiama al rispetto delle leggi europee in materia di opa. Ma vediamo quale è la questione. Dopo le voci di opa straniere intorno a Danone e Eramet, il Governo francese sta studiando un piano anti-opa per proteggere le aziende francesi considerate strategiche. Nelle prossime settimane sarà resa nota una lista che definirà i settori chiavi dei quali gli investitori stranieri non potranno assumere il controllo. Ad annunciarlo è stato il viceministro all'Industria Francois Loos in un'intervista a «Les Echos». «La nostra politica - spiega - non è di opporci per principio a tutti gli acquisti di imprese francesi» ma «è quella di rafforzare la competitività e l'indipendenza delle nostre aziende e di fare in modo che possano lottare ad armi pari con i loro omologhi stranieri». Una delle priorità del Governo guidato da Dominique de Villepin è quella di «permettere alle imprese di tutti i settori di trarre profitto della direttiva europea sulle opa che potrebbe essere recepita a breve». Con questa direttiva, che fa valere «il principio di reciprocità», aggiunge Loos, «le imprese potranno difendersi utilizzando gli strumenti in vigore nei paesi di origine dei loro assalitori». Il codice monetario e finanziario, poi, sottolinea Loos, «è stato recentemente emendato per permettere al Governo di vietare l'opa nei settori considerati strategici. Un decreto sarà pubblicato nelle prossime settimane per elencare e definire precisamente questi settori. Questo - rileva - darà una buona visibilità agli investitori stranieri». Inoltre, aggiunge Loos, «il Governo, sul lungo periodo, sta conducendo una politica per rafforzare la fidelizzazione dell'azionariato delle imprese francesi» in particolare tramite fondi pensione e fondi vicino alla Cassa depositi e prestiti anche se «spetta alle imprese vigilare alla loro indipendenza creando valore». Nei giorni scorsi voci di opa avevano riguardato il gruppo francese Eramet che opera nel nichel. Ad interessarsi al colosso transalpino sarebbe stato il gruppo brasiliano Vale do Rio Doce (Cvrd) che però ha smentito un suo eventuale coinvolgimento. Da Bruxelles è arrivato immediatamente l'altolà al protezionismo francese. «Sono le leggi europee che regolano la questione delle opa e non abbiamo motivo di dubitare che le autorità francesi non ne tengano conto. Siamo fiduciosi che le rispetteranno» è stato il commento della commissione europea. Il portavoce del commissario alla competitività Guenter Verheugen ha messo in guardia Parigi precisando che «le norme europee del mercato interno sono un principio fondamentale» da rispettare. La commissione europea ritiene che la Francia non dovrebbe lamentarsi delle attuali regole che garantiscono la libera circolazione dei capitali nel mercato unico dato che, ha indicato il portavoce, «numerose società investono in altri Paesi dell'Unione europea e non solo in Francia: dunque nessuna regola funziona a senso unico».

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