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Salta la cessione degli asset in Argentina

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900dipendenti al Banco Hipotecario, ma è la banca romana guidata da Luigi Abete che ci ha ripensato e adesso sta valutando nuove offerte per vendere a un prezzo migliore i suoi asset nel Paese sud Americano. Con questa spiegazione, affidata ieri sera a una nota ufficiale dell'istituto di Via Veneto, la Bnl ha cercato di mettere una toppa a un flop che potrebbe pesare sui bilanci della banca. Alla presentazione dell'ultimo bilancio, l'addio a Buenos Aires era stato presentato come un passaggio inevitabile per migliorare i conti del gruppo. Per questo, nonostante una presenza storica in un Paese che conta molte migliaia tra italiani e figli di italiani, a febbraio scorso il Cda di Bnl aveva dato mandato al direttore generale Mario Girotti per chiudere la partita in cambio di 207 milioni di dollari e una piccola partecipazione (il 3,7%) nel Banco Hipotecario. Ben presto però la cessione si era arenata. Il governo argentino si era messo di traverso, posticipando il closing e rilevando successivamente che con il passare del tempo le condizioni dell'acquisto potevano aver subito cambiamenti. Così la vendita è naufragata. A questo punto che fare? Visto che l'operazione era stata indicata come «di grande importanza» per l'istituto, si chiama Girotti o chi per lui a risponderne? Si cerca di andare a fondo alla vicenda, indagando sui motivi che hanno bloccato un'operazione già approvata dai due Cda e quindi data ragionevolmente per chiusa? Niente affatto. Come la volpe che non arriva all'uva, Bnl si difende spiegando che non è il governo argentino a non voler fare l'affare, ma è la stessa banca romana che adesso non vuole più vendere, perchè «si sono create ulteriori opportunità, attualmente all'esame degli advisor» per cedere gli asset argentini. Quali opportunità? Su questo la banca di Abete non dice nulla (ieri il quotidiano argentino Ambito Financiero ha pubblicato che è stato dato mandato all'Ubs per vendere al migliore offerente), ma per rassicurare il mercato è stato spiegato che la nuova vendita «non potrà che essere migliorativa per Bnl». Possibile dunque che il Banco Hipotecario ha rifiutato di comprare a un prezzo più basso quello che Bnl sostiene di poter vendere a un prezzo maggiore? A sentire l'istituto di Abete «Il miglioramento del contesto e della situazione di Bnl argentina hanno reso non più attuali i termini e il perimetro dell'offerta originaria». Una risposta che comunque è servita a riscattate una giornata deludente in Borsa. Ieri sul finale delle contrattazioni, Bnl è riuscita a recuperare quota e a chiudere in territorio positivo (+0,11%), dopo una giornata nera proprio per il timore che l'istituto non riesca a concludere l'operazione di cessione degli asset argentini.

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