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Quel gip che liberò i terroristi

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Il provvedimento di ieri il giudice milanese ha scosso il mondo bancario, così come fu seguita da polemiche roventi a livello politico la sentenza-ordinanza nella quale Clementina Forleo operò la ormai famosa distinzione tra «guerriglia» e «terrorismo» e con la quale assolse tre islamici accusati di terrorismo internazionale, trasmettendo a Brescia gli atti per altri due (uno di questi è stato poi condannato). Allora il giudice decise in contrasto con le tesi della Procura, ieri ha sostanzialmente accolto le tre richieste dei pm: convalida del sequestro delle azioni, sequestro del capital gain e interdizione per alcuni indagati. Clementina Forleo, 41 anni, pugliese, ex funzionaria di Polizia, è stata anche al centro di un «caso», nelle settimane scorse, che ha visto coinvolti lo stesso magistrato e l'equipaggio di una Volante della Polizia. Nel corso dell'arresto di un immigrato, secondo i poliziotti, Clementina Forleo sarebbe intervenuta con veemenza, protestando per il trattamento riservato all'arrestato. Il gip milanese, invece, nella sua versione, avrebbe solo offerto la sua testimonianza di cittadina nel caso in cui all'immigrato fosse stato contestato il reato di resistenza a pubblico ufficiale che, a suo avviso, non c'era. In passato si è occupata della fase delle indagini preliminari sulla strage di piazza Fontana e una parte del procedimento sulla presunta corruzione dei giudici romani che sfociò nei processi Imi-Sir/Lodo e Sme.

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