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Una vigilia tra attesa e ansia

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L'ultima scappata l'ha fatta l'altra sera, poco prima che cominciasse la Notte bianca leghista, per la verità denominata «Notte verde», nel rispetto dei colori sociali. Ieri mattina Bossi, che negli ultimi due giorni ha dormito in un albergo a poca distanza da Pontida, è arrivato in auto, in anticipo sul programma, ed è subito recato nel gazebo realizzato al riparo di occhi indiscreti dietro il palco del comizio. Una sorta di piccolo ufficio. Lì, prima di iniziare il suo intervento, ha salutato tutti i dirigenti leghisti, alcuni vecchi militanti, e alcuni amici come il vicepremier Giulio Tremonti, l'ex ministro Giuliano Urbani e il sottosegretario alle Riforme, Aldo Brancher, che erano nel frattempo arrivati a Pontida. Dopo l'intervento sul palco Bossi, che era accompagnato dalla moglie Manuela Marrone e dai figli, si è fermato ancora a parlare con Roberto Maroni, Roberto Calderoli, Roberto Castelli e con alcuni dirigenti e vecchi amici leghisti. Poi è risalito in auto, è andato in un vicino albergo a ritemprarsi dalle fatiche del comizio, prima di riprendere la strada di casa.

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