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Maroni: copertura con tagli e blocco del turn over Alemanno: occasione persa

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Il ministro del Welfare, Roberto Maroni, spiega il motivo del rinvio con il fatto che per procedere al taglio dell'Irap, il governo «avrebbe dovuto aumentare l'Iva, cosa che avrebbe avuto molte conseguenze negative, come un aumento dei prezzi». «E poi - ha proseguito - non si può procedere al taglio di un'imposta aumentandone un'altra. Non si può tagliare le tasse per una determinata categoria di cittadini e poi aumentarne altre a scapito di un'altra». Maroni ha poi prospettato l'ipotesi di tempi lunghi. «Abbiamo qualche mese a disposizione. In ogni caso un taglio delle tasse, escludendo l'aumento di altre imposte, può essere coperto o con i tagli o con il deficit. Io sono per la prima ipotesi». «Per esempio - ha spiegato il ministro - è stato calcolato che se si effettuasse il blocco totale del turn-over nella pubblica amministrazione, inserito come principio nella finanziaria del 2002, si risparmierebbero sei miliardi. Noi siamo fiducioso che i sindacati, dopo il rinnovo dei contratti, aprano un confronto sulla mobilità delle professionalità della pubblica amministrazione che oggi non si riesce a fare». «Altrimenti - ha aggiunto - si dovrebbe andare dalla commissione Europea per contrattare lo sforamento del tetto del 3% per lo meno fino al superamento del ciclo economico negativo». Al ministro per le Riforme Roberto Calderoli le critiche del mondo imprenditoriale per il mancato ridimensionamento da subito dell'Irap non sono proprio andate giù. L'esponente della Lega precisa che «responsabilità significa fare le cose quando si è in condizione di poterlo fare e non certo farle avventatamente, facendo pagare più tasse a tutti i cittadini per coprire il taglio di tasse alle sole imprese. Responsabilità - continua - significa mantenere gli impegni assunti andando a cancellare la quota di Irap-lavoro in tre fasi a partire dal 2006». «La Confindustria e le altre associazioni che oggi hanno attaccato il governo - osserva ancora Calderoli - farebbero meglio a prendersela con chi l'Irap l'ha inventata, cioè il centrosinistra e il suo mentore Prodi, plaudendo invece un governo che, anche se a rate, come il responsabile buon padre di famiglie, va a cancellargliela». Ma il ministro delle Politiche agricole, Gianni Alemanno, condivide l'opinione del presidente di Confindustria, Luca di Montezemolo. «È stata un'occasione mancata» ha detto sottolineando che ora bisogna «recuperare, a partire dal Dpef». L'eventuale copertura, ha concluso, va ricercata «in uno spostamento delle imposte», cioè le rendite finanziarie.

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