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«Staderini? Quello si alleerà con i lupi»

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Tra i consiglieri ci sarà il centrista che potrebbe determinare il nuovo corso

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..Sarà il guardiano del gregge, anzi, visti i presupposti, potrebbe difendere il gregge, ma è probabile che a un certo punto possa allearsi con i lupi. E allora sarà guerra in Cda. Perché questa, così com'è, potrebbe benissimo essere una maggioranza variabile. E quel volpone di Staderini si ritroverebbe di nuovo a fare il bello e il cattivo tempo». Con l'elenco dei sette consiglieri (più uno) in mano i commenti si sprecano a Montecitorio e ognuno dice la sua sui candidati indicati dai partiti. Si ragiona su come si è arrivati a questa «lista» che oggi potrebbe venir votata in Vigilanza e diventare così il nuovo vertice di viale Mazzini. Dei tre «lupi» del centrosinistra si sa tutto, anche che Bertinotti l'aveva promessa da tempo quella poltrona a Sandro Curzi che non la mollerebbe nemmeno sotto tortura e che Prodi non voleva proprio Nino Rizzo Nervo, ma Rutelli lo ha praticamente costretto. Anche del terzo «volpone», il diessino Carlo Rognoni, si sa che se alza il telefono a viale Mazzini conosce quasi tutti. Per gli altri cinque, la storia è diversa. Se Marco Staderini sta a cuore da sempre a Casini al punto da sacrificargli tutti gli altri, ad indicare Gennaro Malgieri, Alleanza nazionale è arrivata dopo aver pensato di confermare Marcello Veneziani. Ma Fini alla fine ha puntato i piedi. Diverso il discorso della Lega che di candidati ne ha pochi a disposizione e anche poco disposti ad accettare, come Albertoni ad esempio. Alla fine però ha scelto una signora della Vigilanza pare molto «tosta» come la Giovanna Bianchi Clerici. Unica donna della compagnia. Per quanto riguarda il consigliere di Forza Italia, i candidati erano tanti, compresi Giorgio Lainati e Alessio Gorla, che pare abbia preso malissimo la scelta berlusconiana di preferire Giuliano Urbani. Gorla, indicato in un primo tempo per la direzione generale, ha chiesto espressamente a Berlusconi di metterlo nel Cda. Ma per il premier il problema Urbani è rimasto intatto. Così non potendo risolvere la cosa in altro modo, ha sacrificato Lainati e Gorla, due esperti di Rai e comunicazione, per l'ex ministro dei Beni Culturali. Per quanto riguarda poi Angelo Maria Petroni, unico sopravvissuto del precedente Cda, dovrebbe venir indicato dal Tesoro, pare su ispirazione di Giulio Tremonti. Così il Consiglio avrà tre «lupi» che conoscono viale Mazzini come le loro tasche, per il centrosinistra. Tre «volponi» che, dire che sanno il fatto loro è poco, e, dall'altra, cinque signori molto colti e molto intellettuali, tranne Staderini il manager, i quali, però, proprio perché c'è Staderini, potrebbero anche ritrovarsi in quattro, contro altri quattro, se il già citato Staderini si schierasse, così come ègià capitato, con gli altri tre. Da qui la metafora del guardiano del gregge che, improvvisamente, potrebbe fare il salto e allearsi con i «lupi». Lupi che una volta diventati quattro si papperebbero in un sol boccone gli agnellini di cui sopra. Ed è per questo che ora la partita del presidente e del direttore generale si fa ancora più dura. Giu. Cer.

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