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Varata la «cabina di regia». Ma Rifondazione vuole le primarie sul programma

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Riunione con i leader dei partiti dell'Unione: «Pronti come se si votasse domani»

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Questo, in sintesi, il ragionamento che avrebbe accompagnato le decisioni prese ieri al vertice dell'Unione che ha ufficialmente varato la «cabina di regia» sul programma stabilendo una sorta di «road map» per le prossime elezioni politiche. L'ipotesi di un avvitamento del centrodestra, sconfitto anche in questo minitest elettorale con l'eventualità di un voto anticipato in autunno, sarebbe stata accennata da Romano Prodi nella relazione di apertura del vertice anche se il Professore ha impostato il lavoro sul programma considerando valida la data delle elezioni nella primavera del 2006. L'idea di «costruire una macchina che possa partire al più presto», come ha detto uno dei partecipanti al vertice, è stata alla base del percorso stabilito, a quanto pare, senza contrasti tra i leader dell'Unione. Un percorso che prevede: una «cabina di regia» composta da un rappresentante per partito che studia il programma, organizza anche tavoli tematici e si impegna a mettere nero su bianco le proposte cercando il punto di sintesi e un gruppo di lavoro sulle regole, costituito anch'esso con un rappresentate per partito, che istruisce anche la scelta delle candidature e sottopone le sue proposte ai segretari del centrosinistra a cui spetta l'ultima parola. La convention che riunirà gli eletti del centrosinistra sarà il momento clou dell'avvio della campagna politica dell'Unione. L'idea di alcuni esponenti del centrosinistra è quella di una sorta di kermesse mediatica dove si illustrano le idee-guida della coalizione che si candida al governo. Così la pensa, per esempio, Oliviero Diliberto mentre di opinione opposta è il Prc che, con Franco Giordano, ha lanciato la proposta di primarie sul programma coinvolgendo gli elettori, una sorta di riedizione delle primarie pugliesi. Il capogruppo del Prc alla Camera parlando con i giornalisti a fine riunione ha accennato, infatti, ad un «programma partecipato e democratico, con un percorso che coinvolgerà movimenti, società civile, forze politiche ed eletti, con la possibilità che alla fine sia votato da tutti gli elettori dell'Unione». Una proposta questa che nella riunione sembra sia caduta nel vuoto con Fassino e altri leader intenzionati a non raccoglierla. Insomma, se il Prc prova a rilanciare primarie vere sul programma soprattutto se ci sono opzioni diverse (per esempio sull'economia o sul tema della pace) da parte del resto dell'Unione si punta alla convention degli eletti per dirimere le possibili controversie programmatiche. Intanto il primo adempimento del vertice è stato quello di definire i partecipanti ai due organismi. Per la cabina di regia, Romano Prodi è il presidente e Andrea Papini (Dl) il segretario mentre i partiti hanno indicato Pierluigi Bersani (Ds), Tiziano Treu (Dl), Roberto Villetti (Sdi), Gianni Marongiu (Repubblicani europei), Mauro Fabris (Udeur), Luigi Marino (Pdci), WalterDe Cesaris (Prc), Angelo Brunelli (Verdi) e Antonio Borghesi (Idv). Per il tavolo delle regole, che ha anche il delicato compito di stabilire come far funzionare il rapporto tra i partiti dell'Unione, i nomi, per ora definiti, sono Vannino Chiti (Ds), Dario Franceschini (Dl), Rapisardo Antinucci (Sdi), Severino Galante (Pdci), Paolo Cento (Verdi) e Ciccio Ferrara (Prc).

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