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Emendamento della Lega per salvare le industrie del Nord

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Le commissioni Affari costituzionali e Bilancio della Camera hanno approvato l'emendamento del governo al decreto sulla competitività. Composto da una sola riga, l'emendamento cancella l'intera parte sulla bancarotta, relativamente sia alla riforma delle fattispecie, sia alla parte sanzionatoria. Le commissioni hanno però anche approvato alcuni emendamenti dei relatori su uno dei quali il governo è stato battuto. Il decreto licenziato dalle commissioni è poi arrivato nel pomeriggio in Aula, dove la discussione generale si è protratta fino a tarda sera. Oggi a mezzogiorno l'assemblea voterà le pregiudiziali di costituzionalità, come richiesto dal centrosinistra, e subito dopo (probabilmente intorno alle 13) il governo porrà la questione di fiducia, che sarà votata domani. Malgrado gli orientamenti espressi dal governo, dunque, il decreto arriverà in terza lettura in Senato corretto non solo nella parte sulla bancarotta, e questo potrebbe rendere più probabile il ricorso ad un terzo voto di fiducia a Palazzo Madama. L'emendamento del relatore, Daniela Santanchè, sul quale il governo aveva espresso parere contrario, riguarda i criteri di assunzione in Consob. In particolare consente l'inquadramento sia dei dipendenti «stabili», il cui contratto sia stato rinnovato per un secondo quinquennio, sia per quelli assunti con un contratto a tempo determinato da meno di cinque anni. Il precedente testo faceva riferimento alla possibilità di inquadramento in ruolo solo per i dipendenti a tempo determinato già presenti nell'organico Consob prima dell'entrata in vigore del provvedimento. «Non capisco perché il governo fosse contrario», ha commentato la Santanchè. «Visto che abbiamo dato la possibilità alla Consob di fare delle assunzioni, non vedo perché se ne dovevano avvantaggiare solo i dipendenti già assunti e non anche i nuovi». Fra gli altri emendamenti dei relatori approvati, uno prevede che gli schemi dei decreti legislativi adottati dal governo in attuazione della delega per la riforma della disciplina concorsuale siano sottoposti agli esami, non solo delle commissioni competenti per materia, ma anche a quelle competenti per le conseguenze di carattere finanziario (in pratica alla Bilancio). Un altro emendamento prevede che il presidente del Consiglio trasmetta in Parlamento una relazione semestrale sulle decisioni assunte dal Cipe e sullo stato di attuazione degli interventi previsti, in relazione al sostegno all'innovazione e agli investimenti. Le commissioni hanno poi approvato un emendamento presentato della Lega che allarga gli interventi di sostegno previste per il settore siderurgico anche alle industrie di elettrodomestici in crisi. Industrie che, guarda caso, sono quasi tutte localizzate al nord. Nella sua relazione in Aula, Daniela Santanchè ha ribadito il «disagio» per la ristrettezza dei tempi a disposizione della Camera. La parlamentare di An ha auspicato che anche il Senato garantisca il rispetto delle regole «sull'ammissibilità delle proposte emendative» perché, ha concluso, «il rispetto reciproco costituisce un presupposto irrinunciabile per assicurare l'ordinato e proficuo svolgimento delle nostre funzioni».

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