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L'Udc rinvia il congresso nazionale in attesa del progetto dell'Alleanza

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Ma l'ipotesi di un rinvio del secondo congresso nazionale dell'Udc, già convocato per il 3-5 giugno, sta diventando una prospettiva concreta, al centro delle riflessioni anche del segretario Marco Follini. Ufficiosamente trapela l'idea di arrivare a un rinvio tecnico di un paio di settimane, per permettere la celebrazione di tutti i congressi regionali e provinciali, celebrandolo comunque entro giugno. Ma anche l'accelerazione impressa dal premier verso la creazione del partito unico della Cdl, nonostante le inevitabili incertezze, potrebbe spingere via due Macelli a prendere tempo. Com'è noto l'Udc vedrebbe di buon occhio la nascita di un forza d'ispirazione popolare ancorata all'esperienza del Ppe. Mentre è diversa l'impostazione di Berlusconi. Anticipare il congresso per rilanciare con forza l'identità dell'Udc, non avendo ben chiaro quali potranno essere gli approdi di un rimescolamento delle carte nella Cdl, potrebbe essere letto come un implicito rifiuto a ogni ipotesi di ricomposizione dell'alleanza. D'altro canto sulla possibilità di unire in un solo partito forze tanto diverse, tra i centristi domina lo scetticismo: «Abbiamo lavorato dal settembre 2002 al dicembre 2003 — osserva un dirigente dell'Udc — per fondere nello stesso partito tre forze politiche dell'1,5%. Figuriamoci se possiamo mettere assieme Fi, noi e An in poche settimane... E poi nessuno ci ha ancora invitato a discutere di Ppe. Non c'è ancora niente, tutto è ancora molto virtuale». Scettici sul partito unico, i centristi non chiudono però ad una federazione del centrodestra. E il fatto che Forza Italia possa tenere un congresso straordinario ai primi di luglio, pochi giorni dopo le assise centriste, potrebbe aiutare a vedere più chiaro nel futuro della coalizione. Ma in ogni caso il tempo stringe. Più di un parlamentare centrista auspica la creazione entro il 10 luglio di una sorta di cabina di regia del nuovo partito, formata dai massimi esponenti di Forza Italia, An e Udc, che elabori un manifesto in grado di far partire la sfida a Prodi.

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