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Castelli: «Ma io vedo più luci che ombre nelle sue parole»

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I poli lo ascoltano e lo applaudono. Ma poi si dividono accusandosi a vicenda. Il primo a intervenire è il ministro della Giustizia Roberto Castelli. Ringrazia il Pg per i «complimenti» che gli ha fatto e osserva che nella relazione «assai equilibrata» di Favara ci sono «più luci che ombre». È vero che il Pg ha detto che la riforma dell'ordinamento giudiziario non basta, chiosa il Guardasigilli, ma anche la Cdl è convinta di questo perché «occorre riformare ampiamente il sistema». L'opposizione attacca. «Altro che luci di cui parla Castelli! - tuona Armando Cossutta -. Lo stato in cui versa la giustizia in Italia è una grande ombra che aleggia sulla testa dei giudici e dei cittadini». E sono in molti, nel centrosinistra, a pensarla così. La responsabile Giustizia dei Ds Anna Finocchiaro definisce «sconfortante» il quadro che emerge dalla relazione di Favara e sottolinea come i ricorsi in Cassazione (il più ingolfato, secondo il Pg, degli uffici italiani) siano ormai solo «un modo per far prescrivere i processi». Analoghi i commenti del responsabile Giustizia della Margherita Giuseppe Fanfani e del leader dell'Idv Antonio Di Pietro che sottolineano «la crescita della criminalità» in Italia denunciata da Favara e invitano Castelli a rispondere su quanti processi si prescriveranno con la cosiddetta «salva-Previti» (la proposta di legge ora all'esame del Senato che dimezza i tempi di prescrizione dei reati ndr) visto che, mentre in Italia la giustizia «è allo stremo», la Cdl «si occupa solo di mettere a punto norme come la «salva-Previti» e la «salva-Dell'Utri». E il risultato di queste «leggine» fatte «per difendere gli inquisiti e attaccare i magistrati», sottolinea il leader dei Versi Alfonso Pecoraro Scanio, è che «la giustizia è più ingolfata e i crimini più impuniti». La maggioranza contrattacca e rispedisce le accuse al mittente. «Pecoraro come tutta la sinistra - risponde Isabella Bertolini (FI) - non può mettersi in cattedra sulla giustizia» perché «il crollo» di questa «è stato firmato dai malgoverni ulivisti». I problemi di cui parla Favara, incalza il vice-coordinatore «azzurro» Fabrizio Cicchitto, «non possono essere messi certo in conto all'attuale governo». L'attacco del centrosinistra su questo punto è del tutto «strumentale». Anche il responsabile Giustizia di FI Giuseppe Gargani interviene e spiega che il Pg non ha voluto criticare la riforma dell'ordinamento giudiziario quando ha detto che non basta perché anche la Cdl è concorde su questo, ma lo attacca sul fronte delle prescrizioni: «Lamenta la lentezza della giustizia ma al tempo stesso vuole la prescrizione eterna...». Entusiasta invece Enzo Fragalà (An) che, tra l'altro, ringrazia Favara per aver rotto «il granitico muro di omertà delle toghe per quanto riguarda l'improrogabile necessità di approvare riforme ordinamentali» che eliminino «il mercato dei privilegi degli addetti ai lavori».

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