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Se la coalizione ritroverà la pace si giocherà tutto alle Regionali

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Ora che il timore della prossima sfida delle elezioni Regionali di aprile, senza l'Udeur, si fa pressante. La sfida sarà più difficile. Anzi, impossibile. Dal centrosinistra arrivano e si moltiplicano gli appelli a Mastella. «L'Udeur -assicura il coordinatore dei Ds Vannino Chiti- è forza essenziale sia per la costruzione del programma che per la vittoria alle elezioni». La presa di posizione adi Arturo Parisi, presidente dell'Assemblea federale della Margherita, suona anche come un monito agli alleati: «Sono sicuro che tutte le componenti che in questi giorni si sono spese in parole di comprensione verso l'Udeur riusciranno a tradurle in disponibilità». Chi deve intervenire in prima persona è però Romano Prodi. Lo dice senza giri di parole Sergio D'Antoni, ora deputato della Margherita: «Tocca al leader della Gad ricucire lo strappo e ricercare le condizioni per una ripresa del dialogo con l'Udeur di Mastella». Ma Prodi tace, anzi continua in quella sua lunga «pausa di riflessione» inaugurata nel giorno dell'ultima frattura con Rutelli. Prodi tace e riflette. Forse pensa a gettare la spugna. Di passare il testimone. Bertinotti però rigetta il pensiero. Per lui è «troppo tardi». Prodi deve rimanere al suo posto. Sembra condividere Boselli, che ringhia contro gli alleati maggiori, incolpandoli della «fuga» di Mastella: «Margherita e Ds hanno fatto il pieno di candidati presidenti, il che ha creato una situazione difficile nel rapporto coi partiti minori».

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