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I «saggi» della Cdl corrono ai ripari A rischio l'ufficio per il monitoraggio

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I «tecnici», a ranghi ridotti per gli impegni del vicepresidente di An Ignazio La Russa e del sottosegretario alla Giustizia, l'Udc Michele Vietti, si sono visti con il ministro Castelli per un primo «breafing» a caldo sui rilievi del capo dello Stato. C'erano Antonino Caruso per An e il responsabile giustizia azzurro Giuseppe Gargani. La prossima riunione dovrebbe tenersi mercoledì. «Abbiamo fatto un primo incontro informale - racconta Caruso - e abbiamo prima di tutto sottolineato l'importanza che i rilievi di Ciampi non riguardassero le parti del provvedimento contro le quali l'Anm aveva proclamato lo sciopero». Dopo questa prima sottolineatura si è passati all'analisi delle quattro indicazioni di Ciampi. E per venire incontro alle prime due, secondo i saggi, il percorso dovrebbe essere semplice. La prima, la più importante, riguarda le comunicazioni da parte del ministro Guardasigilli sulle linee di politica giudiziaria al Parlamento. «Probabilmente il testo della riforma in questo punto è stato scritto male - sottolinea Caruso - ma comunque era chiaro, anche dagli interventi fatti durante il dibattito in Aula, che questa indicazione non va assolutamente nel senso di una ingerenza nei poteri del Csm». Insomma la soluzione al rilievo del Quirinale sarebbe a portata di mano «basterebbe aggiungere una specificazione del tipo «ferme restando le competenze del Csm». E la soluzione dovrebbe essere «facile» per la Cdl anche nel caso del secondo rilievo quello riguardante l'ufficio di monitoraggio dell'esito dei procedimenti. L'ufficio, per Caruso, potrebbe essere semplicemente eliminato. Più complesse le altre risposte sugli altri punti.

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