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La commissione Bilancio cancella due articoli introdotti dal governo per la lotta all'evasione dell'Iva

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Negli emendamenti approvati dalla commissione bilancio del Senato è spuntata fuori anche una piccola agevolazione per i politici. L'emendamento, presentato da Mario Ferrara di Forza Italia, prevede che tutti coloro che non hanno versato, per vari motivi, i contributi nel corso della durata del loro mandato possano mettersi in regola. Non è previsto alcuno sconto, ma l'emendamento permette di versare il dovuto entro il 31 marzo del prossimo anno a chi è rimasto scoperto fino al 1 gennaio 2003. Il diretto interessato però non vuole sentir parlare di «regalo»: «Il mio emendamento non è affatto una sanatoria. È stato fatto solamente per armonizzare questa situazione con la riforma pensionistica che ha introdotto la non obbligatorietà della richiesta per maturare l'anzianità nei casi di astensione obbligatoria dal lavoro che riguarda appunto tutti gli eletti. C'era solo un problema di sfasatura dei tempi». Più preoccupante invece l'annullamento di due norme inserite nella Finanziaria dal Governo per la lotta all'evasione dell'Iva. La commissione Bilancio ha approvato un emendamento che annulla le norme che prevedono l'obbligo dell'elenco clienti-fornitori e un altro che prevede che le compagnie telefoniche non debbano più fornire i dati per gli incroci necessari per la lotta all'evasione. Quest'ultima modifica, che cancella parte di una norma introdotta alla Camera, è stata approvata con un emendamento del relatore durante l'esame della Finanziaria. La norma, che inizialmente prevedeva la sola comunicazione dei dati da parte delle società che erogano servizi di energia elettrica, era stata estesa anche per le imprese che forniscono servizi idrici, del gas e telefonici. Ora quest'ultimi non saranno più obbligati a fornire i dati (codici fiscale e indirizzo) relativi alle utenze che saranno attivate. L'altro comma cancellato prevedeva invece la presentazione entro febbraio, da parte del contribuente, dell'elenco dei soggetti titolari di partita Iva nei cui confronti sono state emesse fatture nell'anno cui si riferisce la comunicazione, nonché l'elenco dei soggetti titolari di partita Iva da cui sono state ricevute fatture. Per ciascun soggetto doveva essere indicato l'importo complessivo delle operazioni effettuate. Il governo, nel presentare la misura, aveva spiegato che sarebbe stata necessaria per permettere all'amministrazione fiscale di effettuare controlli più analitici, confrontando i dati del contribuente preso in esame con quello di altri soggetti. Intanto si concretizza sempre di più l'ipotesi del voto di fiducia sulla Finanziaria al Senato. Lo riferiscono fonti della maggioranza che annunciano anche l'arrivo oggi in commissione del consueto maxiemendamento «omnibus» che serve a recuperare molte proposte accantonate nel corso dei lavori. Nella richiesta emendativa, che dovrebbe portare la firma del relatore, il leghista Paolo Franco, non dovrebbe figurare l'emendamento del Carroccio sull'Irap, in modo da «salvaguardare l'equilibrio dell'emendamento fiscale» che ha ottenuto già il via libera della commissione.

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