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«L'amante? A più di 400 km non è reato»

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Risate in sala a questa battuta di Silvio Berlusconi, ieri a Palazzo Isimbardi. Il premier l'ha buttata lì, nel mezzo di un ragionamento sulla difficoltà di fare leggi e riforme in Italia a causa del complesso iter parlamentare. «Io inizio e prendo una decisione - ha spiegato - Poi comincia il confronto con gli alleati, e alla fine di una lunga discussione la coalizione decide. Allora il disegno va in commissione alla Camera, e si discute, e poi si va in aula, si cambia qualcosina e tutto ricomincia da capo. Se va bene, passano sei mesi». Poi si ricomincia in Senato, «e i senatori - ha detto Berlusconi - cambiano ancora qualcosina, per dimostrare a moglie e figli che non vanno a Roma solo perché hanno l'amante. Basta cambiare una norma, e bloccano tutto». Però, ha riflettuto sorridendo Berlusconi a proposito dell'amante, «oltre i 400 km di distanza, l'amante non conta. Come si dice a Napoli, in questi casi "a commare nun è peccato"».

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