Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Saccà ci ripensa: De Gasperi si farà Veneziani: lascio se me lo chiedono le istituzioni. Alberoni: io no

default_image

  • a
  • a
  • a

Intanto, Paolo Romani di FI blinda il CdA fino a marzo 2005, Veneziani annuncia che si dimetterà solo se le istituzioni glielo chiederanno, Rumi parlerà oggi e Alberoni deciderà solo dopo aver parlato con i colleghi. Saccà, chiude dunque le polemiche con Claudia Mori, sottolineando: «Naturalmente ciò dovrà avvenire rispettando il budget aziendale». «L'unico vero problema - sottolinea Saccà - è un problema di budget, dove dunque non ho mentito. In Cda la fiction fu approvata per un budget Rai di quattro milioni centomila euro, successivamente è stato portato a quattro milioni 600 mila euro, ma poi la produzione ha presentato un progetto del costo di sette milioni 139 mila euro». Petruccioli della Vigilanza ha raccolto l'appello di Liliana Cavani: «Oggi farò una prima informativa in commissione». Claudia Mori dal canto suo ha diffuso ieri tutti i fax che ha inviato a Saccà e poi a Cattaneo dal 16 marzo a oggi. Per quanto riguarda il CdA di oggi che avrà l'obiettivo puntato sui consiglieri, ieri Giorgio Rumi ha puntualizzato ancora «fino a oggi mi sono dato la consegna del silenzio per rispetto dell'organo collegiale. Non posso prendere le dimissioni della presidente come fossero niente. Voglio capire cosa pensano i colleghi e poi io dirò cosa penso io». Pronto a dimettersi solo se lo chiedono le principali cariche istituzionali o gli organi incaricati di nominare il nuovo cda della Rai in base alla legge Gasparri», si dichiara invece Veneziani che afferma di ritenere «mio dovere proseguire per senso di responsabilità verso la Rai, almeno fino a quando si potrà procedere alla nomina di un nuovo Cda in condizioni normali, non viziate dal clima pre-elettorale». Se viceversa, precisa, «avessi scelto sulla base di pulsioni soggettive, mi sarei già dimesso per rimarcare la distanza dal teatrino incivile che vedo allestito ai margini della Rai». Diversa l'opinione di Alberoni: «Io non mi dimetto su richiesta di nessuno, nemmeno delle istituzioni. Mi dimetto solo se lo voglio io. Ho il massimo rispetto -dice Alberoni - per tutte le cariche istituzionali però prendere ordini sul dimettersi o meno non lo ammetto. In ogni caso, anche se prendessi una decisione del genere la discuterei sempre prima all'interno del Cda». Ma lo stop alle polemiche e alle speculazione sul CdA arriva da Paolo Romani di FI: «I risultati già ottenuti dalla Rai "chiedono" che venga garantita continuità ad una gestione che sta facendo decisamente bene». Le dimissioni di Lucia Annunziata «non possono ricadere - sottolinea Romani - su chi finora ha fatto solo il proprio dovere».

Dai blog