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«C'è una sola autorità monetaria, la Bce» «Servono crescita e stabilità». L'Antitrust boccia i nuovi poteri del Comitato per credito e risparmio

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Ed è una risposta che la dice lunga sui rapproti tra Tremonti e il Governatore della banca d'Italia. «Questo è un incontro informale, il Governo della Repubblica italiana non è una autorità monetaria», ha risposto Tremonti a chi gli chiedeva perchè non fossero presenti tutte le autorità monetarie italiane. Tremonti precisa poi affermando che la sua non era una spiegazione polemica. A chi gli faceva rilevare che in passato ai briefing era sempre stato presente anche il governatore Fazio, risponde: «Panta rei», tutto passa. «Se avessi voluto polemizzare - ha aggiunto - avrei avuto altri argomenti». In ogni caso secondo Tremonti per rilanciare la crescita servono «riforme addizionali come fattore di sviluppo». E «ovviamente devono essere fatte in un contesto di sostenibilità dei conti pubblici». «Prima viene la crescita, poi la stabilità finanziaria»: sottolinea il ministro. E le reazioni alle parole del ministro del Tesoro non mancano. «Tremonti non è nè il Parlamento italiano nè il Governo, ed è stupefacente che un ministro della Repubblica chiamato a coinvolgere tutte le forze per una ripresa dell'economia e della fiducia, anzichè creare rapporti dialettici vada a creare barricate che più che amarezza non possono provocare», sottolinea Ivo Tarolli (Udc). «Apprendo che il ministro Tremonti - dice Tarolli - ha dichiarato conclusa la centenaria esperienza della Banca d'Italia, apprezzata e stimata in tutto il mondo». Il Tesoro, conclude il parlamentare, «ha il compito di ricreare fiducia, non cercare vendette personali». È polemica anche sul risparmio. È «inconcepibile» che l'autorità Antitrust sia sottoposto agli atti di indirizzo del Cicr: è la netta presa di posizione di Giuseppe Tesauro, presidente dell'autorità, su questo aspetto del ddl risparmio, espressa in un documento inviato ai relatori del provvedimento Gianfranco Conte (Fi) e Sergio Gambini (Ds). Nel documento Tesauro definisce «improponibile che un organo politico eserciti il controllo su un'autorità caratterizzata da una specifica qualificazione e composizione tecnica e dall'esercizio dei poteri neutrali». No quindi alla nomina dei vertici dell'Antitrust da parte della Commissione parlamentare. Secondo Tesauro l'attuale criterio di nomina è da preferirsi «perchè esclude ogni intervento governativo». Tesauro critica anche le proposte di revoca dei membri dell'Autorità, definendola «molto pericolosa» per quanto riguarda l'indipendenza. Perplessità anche per l'ipotesi di commissariamento con decreto del presidente del Consiglio. Trova «condivisibile, e deve far riflettere, la posizione critica sul ruolo del Cicr delineato nell'attuale versione del ddl sul risparmio, espressa dal presidente dell'Antitrust, Giuseppe Tesauro, anche il presidente della commissione Finanze e Tesoro del Senato, Riccardo Pedrizzi.

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