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Riparte il processo Sme al premier

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Il 16 aprile, le parti torneranno a riunirsi nella piccola aula che ha già ospitato il troncone principale della causa «nata» dalle dichiarazioni di Stefania Ariosto, e che si è chiuso il 22 novembre scorso con una sentenza a metà tra la condanna e l'assoluzione degli imputati. È ancora incerta la presenza del premier. Al momento nemmeno i suoi difensori sono in grado di dire se il leader di Forza Italia riuscirà a partecipare all'udienza. Questa, comunque, dovrebbe esaurirsi abbastanza velocemente anche perché sarà dedicata, almeno queste sono le intenzioni, ad alcuni passaggi tecnici come il calendario e le richieste già depositate nella cancelleria dai legali del premier. Sospeso alla vigilia della requisitoria del pm Ilda Boccassini, il procedimento contro il solo Silvio Berlusconi, stralciato dal troncone principale aveva, già a giungo, praticamente esaurito la fase dibattimentale. Per arrivare ad una sentenza, sulla carta, potrebbero non mancare che una manciata di udienze. Ma tutto è possibile. Un primo ostacolo ad una celebrazione celere dei lavori potrebbe essere la campagna elettorale ormai in corso. «Auspichiamo che il processo possa terminare il più rapidamente possibile - afferma l'avvocato e parlamentare Niccolò Ghedini - certo è che un accavallamento con la campagna elettorale potrebbe suggerire, nel caso, una pausa. Ma vediamo cosa succederà». Nel frattempo si valuteranno le richieste avanzate dai difensori del premier. «Abbiamo depositato ancora una volta la nostra "vecchia" lista testi specificando però quali testimoni, a nostro giudizio - spiega Ghedini - sono indispensabili al fine di decidere. Si tratta di una ventina di posizioni che, del resto, avevamo già richiesto all'altro collegio».

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