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«COSA ci si può aspettare ancora più da un personaggio da circo come Pannella?».

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«Se Berlusconi dà seguito alle richieste di Pannella - afferma Berardi, figlio del maresciallo Rosario Berardi, assassinato nel 1978 dalle Brigate Rosse - dovrà condividere l'abbinamento di quel famoso detto "dimmi con chi vai e ti dirò chi sei". Io - sottolinea - continuerò imperterrito il mio sciopero della sete e della fame, fino a quando non ci saranno garanzie anche a favore delle vittime del terrorismo in difesa delle leggi e delle istituzioni». Berardi, oggi al decimo giorno di sciopero della fame («continuo anche quello della sete, anche se ho dovuto bere mezzo bicchiere d'acqua con un un po' di gocce di Novalgina per il forte mal di testa che avevo»), si dice «profondamente offeso» perché «in Italia vanno avanti i rappresentati delle lobby, che sembrano più importanti dei cittadini». Oggi tornerà a lavorare: «Mi sento debole - dice - ma non posso assentarmi. Lavoro alla direzione generale dell'Agenzia delle Entrate, e in questo periodo di feste siamo solo in due, perché un altro collega è in ferie». Per mercoledì, invece, annuncia una conferenza stampa, alle 12, alla sede del Movimento sociale: «Sono il responsabile difesa e sicurezza della Fiamma Tricolore. Farò il punto della situazione e cercherò di spiegare le mie ragioni». Innanzitutto il perché della sua contrarietà alla concessione della grazia ad Adriano Sofri.

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