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IL generale Rolando Mosca Moschini diventa ufficialmente il più importante militare dell'Ue, con l'incarico ...

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Venerdì, come stabilito fin dal maggio scorso, l'ex Capo di stato maggiore della Difesa italiana diventa «presidente del Comitato militare dell'Unione europea» al posto del generale finlandese Hagglund. Mosca Moschini, 65 anni, sarà «chairman» dei Capi stato maggiore della difesa dei Paesi di una Ue ormai allargata a 25 Stati. Il comitato ha, fra l'altro, l'incarico di guidare la struttura militare dell'Unione, di coordinare la Politica di europea di sicurezza e difesa (Pesd), di interagire con la Nato e di fornire consulenza ai vertici politici dell'Ue avvalendosi del supporto dello Stato maggiore militare (il «Military Staff»). Mosca Moschini gestirà le capacità operative europee che ormai consentono di dispiegare entro 60 giorni e sostenere per almeno un anno forze militari in grado di svolgere l'intera gamma delle cosiddette «missioni di Petersberg» (umanitarie, di mantenimento o imposizione di pace, di salvataggio di civili, di combattimento per gestione di crisi). Il generale farà leva sull'esperienza maturata in una lunga carriera iniziata alla Scuola militare Nunziatella e passata attraverso tre lauree, il Centro alti studi per la difesa e incarichi di comando in divisioni e brigate prestigiose come la Folgore, la Vittorio Veneto e i Granatieri di Sardegna, oltreché attraverso missioni diplomatiche a Londra e all'Onu. È attualmente all'esame dell'Unione la possibilità di assumere, entro la fine del 2004, la responsabilità delle operazioni militari in Bosnia-Erzegovina finora gestite dall'Alleanza atlantica con la missione Sfor. Inoltre nel dicembre scorso il Vertice dei capi di stato e di governo dell'Ue ha approvato una «Strategia di sicurezza europea» con la quale in sostanza l'Europa si dichiara pronta a condividere la responsabilità della realizzazione della sicurezza globale impegnandosi direttamente contro fenomeni che vanno dal terrorismo alla proliferazione delle armi di distruzione di massa, dalle crisi e dai conflitti regionali al fallimento degli Stati, dalla corruzione nelle istituzioni pubbliche alla diffusione della criminalità organizzata.

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