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«Superata la sinistra sul suo terreno»

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Può essere contenta il ministro delle Pari Opportunità, ha incassato un altro successo personale: nelle liste elettorali le donne dovranno essere presenti per almeno un terzo, se saranno di meno i partiti perderanno progressivamente il rimborso elettorale. Ministro, l'opposizione si è astenuta e comunque in coro dice: è ancora troppo poco. Che cosa risponde? «Che davvero non capisco la sinistra». Perché non la capisce? «Perché abbiamo approvato una norma in favore delle donne. È un voto per le donne. E allora perché si astengono? Sono contro le donne?». Ma è ancora troppo poco? «È un passo in avanti, un passo in avanti importante. Direi, storico. Ma in dieci anni che sono stati al governo praticamente ininterrottamente, che cosa ha fatto la sinistra? Non è riuscita a fare nemmeno questo. E allora, come fa a criticare oggi? Non hanno fatto praticamente nulla e adesso protestano dicendo che è troppo poco quello che abbiamo fatto noi. Francamente mi sembra troppo». E allora secondo lei perché criticano tanto? «Vuole sapere perché?». Perché, ministro? «Perché abbiamo superato la sinistra sul suo terreno, quello del femminismo, delle pari opportunità, nella difesa dei diritti delle donne e non lo accettano». Era possibile prevedere una quota più alta, magari al 50%? «Tutto si può fare, ma se poi non si può rispettare che senso ha? Insomma, abbiamo pensato ad una norma che fosse accettata dai partiti. Voglio ricordare che nel '94, quando c'era l'obbligo dell'alternanza uomo-donna nella quota del 25%, che per le politiche è una lista bloccata, i partiti che volevano in qualche modo eludere questa norma hanno fatto candidare delle donne fantoccio, che il giorno dopo la data delle elezioni si sono ritirate per favorire l'accesso agli uomini che stavano dopo». Ministro, altra critica. In prossimità delle elezioni si parla sempre di donne. È una captatio in vista del voto? «No, guardi le leggi elettorali si cambiano sempre in vicinanza del voto. È sempre accaduto così e probabilmente sempre così sarà. Sempre, nei mesi precedenti il turno elettorale ci sono ritocchi alle regole con il quale si esprimeranno gli italiani. Si tratta di piccoli ritocchi. Abbiamo sfruttato l'occasione della legge per l'europee per inserire le quote rosa che, ripeto, rappresentano un grande passo in avanti per il Paese». Però è un dato di fatto che tra gli indecisi la quota maggiore è quella delle donne? «Ma questa è un'insinuazione. Se non si fa nessuna legge, tutti protestano e gridano che non si fa nulla. Se si decide, c'è chi dice che abbiamo fatto poco oppure che abbiamo agito per altri fini. No, guardi, dall'inizio della legislatura il nostro impegno è stato costante e i risultati anche. Come gli asili nido aziendali: abbiamo stanziato 300 milioni e abbiamo distribuito i fondi alle Regioni e aiuteranno tantissimo le mamme che lavorano. Abbiamo anche aperto gli asili nido d'estate, a quelli di sera e adesso andiamo avanti con altri provvedimenti. Prima e dopo le elezioni». F. D. O.

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