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«Il bene dell'impresa è anche il nostro» Il premier tranquillizza la Ue: «Rispetteremo i parametri di Maastricht». E Solbes dà l'ok

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Il ministro dell'Economia Giulio Tremonti atterra a Milano prima del vertice europeo di Dublino e rassicura il sistema industriale ancora sotto choc dopo le notizie di possibili tagli ai trasferimenti alle imprese per finanziarie la progettata riduzione delle aliquote Irpef. «Meno vincoli, meno tasse», è lo slogan scelto dal ministro del Tesoro per convincere il mondo dell'impresa a sottoscrivere il piano di rilancio del governo. «Oggi - ha aggiunto Tremonti nel suo intervento alla prima giornata del consueto appuntamento primaverile di Confindustria - stare all'opposizione è molto comodo: vai in tv, torni nel tuo collegio elettorale e dai la colpa al governo senza dire quello che faresti al suo posto». Non è un assegno in bianco quello che chiede il ministro del Tesoro agli industriali, ma Tremonti prova comunque a convincere Confindustria che «il bene dello Stato è il bene dell'impresa». La riduzione della pressione fiscale per le famiglie, spiega, «sarà coperta non attraverso la riduzione dei diritti ma attraverso la riduzione all'essenziale del perimetro di azione dello Stato». Antonio D'Amato, Marco Tronchetti Provera e Giuseppe Morchio, pur tra alcune riserve, apprezzano la rassicurazione ma puntualizzano le priorità dell'impresa: «Sostenere i consumi è importante, sostenere gli investimenti è più importante» dice D'Amato secondo il quale «la fiducia si conquista attraverso scelte chiare». «Mi pare che le parole del ministro Tremonti siano rassicuranti» ha commentato il numero uno di Telecom, Marco Tronchetti Provera secondo il quale tuttavia la riforma va finanziata «attraverso la riduzione delle spese. Non è certo tagliando i finanziamenti alle imprese che si migliora il sistema». In ogni caso il presidente di Telecom-Pirelli ha puntualizzato che dei 40 miliardi di finanziamenti dello Stato alle imprese di cui si è parlato, non rappresentano la realtà perché «i due terzi vanno a imprese statali e municipalizzate». Anche l'amministratore delegato di Fiat Giuseppe Morchio sceglie la linea diplomatica per contestare il provvedimento del governo: «Penso che la riduzione della pressione fiscale sui consumatori ma anche sulle imprese vada nella direzione giusta, purché avvenga nell'ottica dello sviluppo del Paese e del rilancio». «La Fiat puntando sull'innovazione è riuscita a rilanciarsi lo stesso deve fare il paese». Ma non sono solo le tasse a fare da filo conduttore all'intervento di Tremonti che cerca di ricreare il clima di feeling con il mondo imprenditoriale, anch'esso prossimo alla nuova legislatura Montezemolo. Cavalca la riforma del patto di stabilità che, come dicono gli industriali, deve puntare soprattutto sulla crescita, quindi attacca l'eccessiva produzione normativa dell'Unione che affossa le imprese del Vecchio Continente e difende il Made in Italy dagli attacchi frontali del Sud Est asiatico. Tutti capitoli che trovano orecchie attente in platea sebbene Tremonti non pronunci ancora la parola ripresa «che è in atto altrove ma non in Europa, nè in Germania nè in Italia». Ma quelli che il governo ha dovuto affrontare sono stati secondo Tremonti «40 mesi terribili. Assorbire una crisi di questa entità senza impatti devastanti sui conti pubblici e sulle famiglie non è stato facile. Perchè un conto è governare facendo il debito pubblico, un conto è avendo il debito pubblico. Per questo - ha aggiunto - vi chiedo di essere oggettivi». «La sinistra propone soluzioni di cinquant'anni fa che andavano bene per problemi di mezzo secolo fa - ha ammonito - ma in Italia non basta il senso estetico del vecchio per risolvere i problemi»: la formula vincente per il governo è «meno vincoli, meno tasse. O facciamo le riforme o sarà la realtà che ci riformerà». «Ben venga il confronto - ha detto rivolgendosi indirettamente ai sindacati - ma quello che conta non sono le chiacchiere, perchè i confronti servono, ma i nostri interlocutori devono mettere i numeri sulle nostre proposte». «Chiamatelo come vi pare - h

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