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Meno farmaci, breve «risveglio» di Bossi

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«Ha accarezzato la moglie». I medici: possibile una ripresa di coscienza ma non gesti volontari

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Il leader della Lega, ricoverato all'ospedale di Circolo a Varese dall'11 marzo scorso, «resta in stato di sedazione ma, nell'ambito del programma di progressiva diminuzione del dosaggio farmacologico, si è svegliato, ha riconosciuto la moglie e le ha dato una carezza», hanno riferito le stesse fonti. Comunque, lo stato di sedazione «è stato interrotto solo per qualche ora» e, per i prossimi giorni, Bossi «resterà ancora sotto sedazione e in stato di incoscienza». Fonti dell'ospedale hanno poi confermato ufficiosamente, a proposito del momentaneo «risveglio» di Umberto Bossi, che è possibile che per il ministro ci sia stato «un breve ritorno allo stato di coscienza» dovuto alla riduzione dei farmaci. Tuttavia le fonti ospedaliere hanno anche però escluso chiaramente che il paziente, in questo momento, «possa compiere gesti volontari». La terapia farmacologica cui il leader della Lega è sottoposto ormai da oltre 20 giorni, dunque, procede. I medici mostrano un «cauto ottimismo» e continuano comunque a parlare di tempi di recupero «lunghi». La notizia di manifestazioni vitali da parte di Umberto Bossi ha fatto subito il giro degli ambienti politici. Nessun commento ha voluto fare Roberto Maroni: «Andrò a trovarlo questa sera a Varese, tornando a casa», si è limitato a dire il ministro del Lavoro lasciando a Torino il Lingotto dove si è svolto il congresso delle Acli. Le reazioni nel popolo leghista, sono state ovviamente clamorose. «Sono Bianca, chiamo da Milano, il Signore ci ha ascoltato! Domenica a Bergamo abbiamo chiamato Umberto per un quarto d'ora!»: di questo tenore le decine di telefonate che hanno cominciato a giungere a Radio Padania, l'emittente della Lega Nord, dopo che si è diffusa la notizia del risveglio di Bossi. Gli ascoltatori hanno chiamato anche solo per urlare; «Notizia splendida! Sono Maria da Bergamo...»; oppure «Vorrei avere un padre come Bossi, speriamo che torni presto in mezzo a noi!» come ha detto in un soffio un ragazzo anonimo. C'è stato anche chi, come «la Carla da Vigevano» si è lanciato in detti popolari: «Sono contenta, ma adesso bisogna avere ancora tanta pazienza: mia mamma diceva sempre "i mali vengono a cavallo e vanno via a piedi". Forza Umberto!». Intanto il sindaco di Varese, il leghista Aldo Fumagalli, spiega ai cronisti che «questa notizia è il più bel regalo di Pasqua». «Sappiamo che Bossi ha una fibra forte - aggiunge - stupirà tutti anche nella fase di recupero». Ed Erminio Boso, storico leghista trentino, assente dalla politica da alcuni mesi a causa di un infarto, dichiara: «Io ho una mia idea: Bossi stava aspettando in silenzio di vedere come si comportavano certi alleati, e davanti a certe castronerie e cattiverie che hanno detto in questi giorni, si è svegliato per gridare a Roma ladrona di stare al suo posto».

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