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Elezioni, regola «del terzo» per i tempi in Rai

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Questa regola è stata ricordata dal direttore generale della Rai Cattaneo in una circolare ai direttori delle Reti. Nel documento si ribadisce la norma applicata finora, con la passata dirigenza aziendale e con situazioni politiche generali di diverso orientamento rispetto a quello attuale. La cosa ha suscitato qualche malumore nell'opposizione, malumore che però non si è manifestato con forza ieri anche perché la famosa regola dei «tre terzi» fu «inventata» quando a Viale Mazzini a riflettere il centrosinistra che governava il paese c'era un cda a maggioranza di sinistra, guidato da Roberto Zaccaria, che fu il «padre» di quel metodo e che anzi ieri ne ha confermato la validità ricordando anche di aver preso allora l'idea dalla prassi in uso in Francia. Cattaneo dal canto suo ha detto che la sua circolare è in realtà «solo un promemoria», che «le regole ci sono già e vanno rispettate». Peraltro il presidente della Ragione Lazio, Storace, a suo tempo presidente della commissione parlamentare di vigilanza sulla Rai ha detto di vedere «ipocrisia in chi dice "come si permette Cattaneo di ricordare la regola dei tre terzi ai direttori"». Sull'argomento è quindi intervenuta la presidente del Cda Rai, Lucia Annunziata, sottolineando che in Rai non esiste un regolamento sugli spazi da attribuire alla presenza dei politici ma che la prassi del criterio dei tre terzi è «un sistema fatto di tanti elementi e funziona se tutti questi elementi sono contemporaneamente rispettati». Quindi, ha detto, «in vista della campagna elettorale, questa presidenza riprenderà la consuetudine del passato di presentare mensilmente i dati relativi all'intero sistema televisivo, per «fornire il massimo di informazioni sui criteri con cui l'azienda ha in questi anni regolato la tutela del pluralismo». Intanto la battaglia ostruzionistica durata più di due giorni del centrosinistra alla Camera contro il dl «Salvareti» sembra ormai prossima alla fine. Questa mattina, superate nella notte le ultime resistenze, si dovrebbe giungere al voto finale sulla conversione del decreto che scongiura il trasferimento sul satellite di Rete4 e consente a Rai 3 di mantenere la pubblicità. Un voto il cui esito dovrebbe essere scontato. Lo stesso ministro gasparri è intervenuto su questo tema, rilevando che l'ostruzionismo ha manifestato soprattutto i problemi interni della sinistra e che comunque l'esito finale di tutta questa vicenda sarà l'approvazione del provvedimento.

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