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Pensioni, appello di Maroni ai sindacati

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Non si placa la polemica con Alemanno che ha annunciato una «proposta più equa»

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Il governo non presenterà nessun emendamento allo «scalone» (il passaggio nel 2008 da 35 a 40 anni per i contributi necessari per la pensione di anzianità), ma su questo tema sta lavorando la maggioranza. L'obiettivo è presentare una proposta di modifica alla parte più contrastata della delega entro questa settimana, una volta terminata l'illustrazione degli oltre 600 emendamenti. Ad annunciare la convocazione delle parti sociali a giorni è stato il ministro del Welfare, Roberto Maroni, che, intervenendo a margine dei lavori della commissione Lavoro al Senato sulla delega ha «stoppato» le ipotesi del ministro Alemanno sulla possibilità di una nuova proposta del Governo. Maroni ha «escluso che il governo in quanto tale stia lavorando o lavorerà a un emendamento» sostenendo che si lavorerà su quelli che ci sono o verranno presentati dalla maggioranza. In particolare, il ministro ha annunciato il sì del governo all'emendamento sul silenzio assenso per il conferimento del Tfr ai fondi pensione (il versamento quindi non sarà più obbligatorio). «Nei prossimi giorni - ha detto il ministro - saremo in grado di tirare le conclusioni dopodichè vedremo i sindacati. La prossima settimana ogni giorno è buono». Intanto, sulle ipotesi di modifica al provvedimento resta alta la polemica con il ministro delle Politiche agricole, Gianni Alemanno, dopo le dichiarazioni di ieri dell'esponente di An sull'arrivo in tempi brevi di una proposta «più equa». «Ho parlato con Berlusconi - ha detto Maroni - c'è preoccupazione su questo dibattito virtuale. Il presidente del Consiglio concorda con me che quello è il testo della delega e che è dannoso che se ne parli dando l'impressione che il governo faccia retromarcia». Riferendosi ad Alemanno Maroni ha parlato di posizione «non giustificata» e «senza fondamento» che «serve solo a creare qualche aspettativa che la delega si fermi. Non è cosi - ha concluso - la mia presenza in Commissione lo dimostra». Mentre la maggioranza studia le possibili modifiche alle norme sull'aumento dell'età pensionabile, a parità di risparmi finanziari (l'ipotesi più accreditata per la pensione di anzianità sembra quella della quota 96 tra anni di età e anni di contributi accompagnata dalla chiusura di alcune finestre per l'uscita anticipata) Cgil, Cisl e Uil dovrebbero riunire a breve le segreterie unitarie per fare il punto sulla questione previdenziale e sulle altre questioni di politica economica.

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