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Tanzi fa una regalia da 35 milioni di euro

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Un veliero, una tenuta in Toscana e le quote di una società di costruzioni. Oggi quinto interrogatorio

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E oggi ce ne sarà un altro. Ma prima il pm Francesco Greco correva a Parma nell'intento di chiarire le prospettive dell'inchiesta alla luce dell'istanza di trasferimento. Visita rapida quella di Greco a Parma: poco prima delle 16 il sostituto procuratore milanese, partito nella tarda mattinata, era già a San Vittore per riprendere (più tardi assieme al collega Eugenio Fusco) l'ormai lunghissima conversazione con l'ex patron dell'azienda di Collecchio. Il quale continua ad essere collaborativo con i magistrati e ha messo a disposizione del Commissario straordinario Enrico Bondi 35 milioni di euro per tentare di contribuire a risollevare le sorti del gruppo. Calisto Tanzi (nella foto) ha comunicato la «disponibilità» tramite un documento consegnato ai pm di Milano e Parma. Si tratta di una parte del patrimonio di famiglia di cui Tanzi vuole «consegnare le chiavi» per «salvare il salvabile». La relazione presentata alla magistratura e firmata dal commercialista Gianluigi Saporito, consulente incaricato dai difensori di Tanzi di fare una sorta di inventario dei beni personali dell'ex presidente di Parmalat, inizia con l'offerta del Te Vega, il veliero d'epoca di 40 metri che, «depurato dai debiti», varrebbe circa dieci milioni di euro. Nonostante si sia fatto avanti un potenziale acquirente la vendita, però, per ora è impossibile perché la barca è intestata alla società Vega Shipping, a sua volta controllata da Tabata, un'altra società con sede in Lussemburgo, Paese dove tutti i beni riconducibili a Tanzi sono stati bloccati. Oltre al veliero l'ex patron ha messo a disposizione la tenuta di Rimigliano, in Toscana, che varrebbe cinque o sei milioni di euro e le sue quote nella Bonatti, la società di costruzioni di cui detiene il 40 per cento delle azioni, che varrebbero 20 milioni di euro. Calisto Tanzi ha parlato ancora per circa quattro ore davanti ai pm Greco e Fusco. Ha continuato a ricostruire la mappa dei suoi rapporti con il mondo imprenditoriale, finanziario e politico: i contenuti, come sempre da venerdì scorso, sono secretati dalla Procura. Verosimile che Tanzi abbia ormai affidato ai verbali degli interrogatori una gran quantità di nomi e di episodi. Intanto, Calisto Tanzi e i suoi legali premono perché sia data all'ex patron di Parmalat la possibilità di tornare a casa, agli arresti domiciliari. I difensori hanno infatti presentato istanza per una visita specialistica (una consulenza psichiatrica) che dovrebbe certificare l'asserita incompatibilità psicofisica di Tanzi con la detenzione. In alternativa i legali stanno valutando il ricovero in stato di detenzione al San Paolo di Milano.

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