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I produttori agricoli chiedono garanzie su pagamenti e continuità delle forniture

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100.000quintali ciascuna, è la terza regione italiana per quantità di conferimenti di latte al gruppo Parmalat, ma è la prima, con 1.800 unità, come numero di conferimenti diretti e indiretti (in Campania ne risultano 1.000 con 1.100.000 quintali e in Lombardia e Friuli Venzia Giulia 600 ciascuna). Il dato è fornito dalla Confagricoltura, il cui presidente Augusto Bocchini ha dichiarato che «è necessario assicurare la continuità produttiva della Parmalat e, quindi, i pagamenti delle forniture». In una conferenza stampa tenuta ieri, Bocchini ha sottolineato che garantire il mantenimento degli assetti produttivi dell'azienda di Collecchio, vuol dire «impedire che l'8% del latte italiano vaghi senza compratori», ma vuol dire anche «mantenere l'importante valore dell'azienda e dei marchi». Il presidente di Confagricoltura ha posto l'accento sulle ripercussioni che un'eventuale gestione sbagliata di questa crisi può avere sull'assetto produttivo delle aziende agricole che conferiscono a Parmalat. In tal senso Bocchini ha ricordato che degli 8,6 milioni di quintali di materia prima che Parmalat acquista in Italia solo 3,2 milioni sono conferiti direttamente da 1.200 produttori singoli. Circa 5,4 milioni di latte sono acquistati da Parmalat attraverso centri di raccolta, cooperative ed altri fornitori che a loro volta sono primi acquirenti. In ogni caso, ha ribadito il presidente di Confagricoltura, «Parmalat non è solo latte», poiché il portafoglio prodotti comprende anche succhi di frutta, derivati del pomodoro e prodotti da forno. «Pertanto - ha detto Bocchini - è necessario effettuare una ricognizione a tutto tondo e verificare il grado di rischio e il livello di coinvolgimento dei vari comparti produttivi». Nel settore del pomodoro, infatti, il gruppo Tanzi assorbe oltre 1 milione e mezzo di quintali di materia prima, mentre per le forniture di agrumi, particolarmente consistenti in Sicilia dove è attivo uno stabilimento controllato dalla Parmalat, ogni anno sono conferiti oltre 400 mila quintali di prodotti e sono interessati centinaia di agrumicoltori. «Quali garanzie - ha puntualizzato Bocchini - ci sono per gli agricoltori che nelle prossime settimane si apprestano a sottoscrivere contratti con le aziende della Parmalat?». Quello che Confagricoltura chiede è quindi, sostanzialmente l'intervento mirato che escluda, però, qualunque forma di assistenzialismo: «Non chiediamo interventi di assistenzialismo - ha aggiunto il presidente - anzi, riteniamo che tra le cause del crac ci sia proprio l'assistenzialismo».

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