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Si profila un rinvio per l'assemblea degli obbligazionisti della Finanziaria per la nomina del rappresentante Il 21 gennaio la protesta dei consumatori

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Banca Intesa ha fatto sapere che sono ancora in corso gli incontri con le associazioni dei risparmiatori per la creazione di un tavolo di conciliazione per le controversie che possono interessare prodotti bancari e investimenti. Ma Intesa ha anche detto che per quanto riguarda il rimborso dei bond «non seguirà la strada di Capitalia». Unicredit ha detto che valuterà le situazioni di obbligazionisti Cirio in cui emerge la responsabilità dell'istituto. San Paolo Imi sta valutando caso per caso le posizioni dei clienti in possesso di bond Cirio. L'Intesa dei Consumatori plaude all'iniziativa di Capitalia e Unicredit ma critica «la totale assenza della Banca d'Italia, che continua a coprire gli errati comportamenti delle banche». L'Intesa dei Consumatori dunque «aspetta al varco la prossima settimana le altre banche (San Paolo Imi, Banca Intesa, Bnl, Popolare di Lodi, ecc.) che ammettano di aver sbagliato e in accordo con i consumatori inizino i risarcimenti sulle varie partite del risparmio tradito. Giovedì prossimo l'Intesa sarà ascoltata dalla Commissione Finanze del Senato sulla delicata partita del risparmio mentre il 21 gennaio si svolgerà la manifestazione sotto la Banca d'Italia. In attesa di altre iniziative da parte delle banche, il Ctcr, Centro tutela consumatori risparmiatori di Bologna (un'associazione attiva da 12 anni che conta 600 associati e che ha assistito a livello nazionale circa 15.000 piccoli risparmiatori truffati da fallimenti di gruppi finanziari) ha suggerito alcune soluzioni. Per chi ha investito nei bond Parmalat dai 10.000 ai 35.000 euro conviene tentare di recuperare le perdite (si stima possibile per il 50% circa) attraverso la conciliazione con le banche, mentre per importi sui 40.000-50.000 euro è meglio un'azione legale, purchè con l'assistenza di un'associazione consumatori. «Nelle due ore al giorno di apertura al pubblico, in una settimana abbiamo ricevuto una settantina di telefonate di piccoli risparmiatori che avevano bond Parmalat. Sono tanti quelli che hanno perso 10.000-20.000 euro», ha spiegato il segretario del Ctcr, Piero Lanzoni. «Più che arrabbiati sono avviliti oltre che demotivati a fare altri investimenti», ha raccontato. A chiedere aiuto per lo più sono donne, molte casalinghe e di mezza età. «Una addirittura aveva bond argentini, della Cirio e della Parmalat, investimenti che le erano stati consigliati da una banca e presentati come a basso rischio. Su questa vicenda comunque c'è tantissima disinformazione. Secondo Lanzoni, «è importante che ora ci siano banche che hanno annunciato iniziative di rimborso, ma questo è successo anche perchè i risparmiatori si sono aggregati». Un'altra associazione di consumatori, l'Adiconsum sostiene che oltre alle iniziative sul tipo di quella di Capitalia, andrebbero istituite pene più severe per le truffe e un'informazione più efficace ai cittadini. Intanto si profila un rinvio per l'assemblea degli obbligazionisti Parmalat Finanziaria di domani, convocata per la nomina del rappresentante comune per il prossimo triennio del bond 1997-2007 da 200 miliardi di vecchie lire. L.D.P.

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