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Antisemitismo gelo fra Prodi e il Congresso ebraico

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Si è avuto il congelamento dei preparativi della Conferenza europea sull'antisemitismo. Prodi ieri ha detto che la colpa non è dovuta ad un atteggiamento dell'esecutivo Ue, ma dei vertici del Congresso ebraico. «Da parte della Commissione non c'è problema» ha detto ieri Prodi, a Dublino per l'inizio del semestre di presidenza irlandese dell'Unione. Nel riferirsi implicitamente alle critiche contenute nell'articolo pubblicato dal Financial Times, dei leader della comunità ebraica mondiale Edgar Bronfman, ed europea, Cobi Benatoff («L'antisemitismo può essere espresso in due modi - si legge nel testo - con l'azione e l'inazione. Sorprendentemente, la Commissione europea è colpevole di entrambi»), Prodi ha ricordato che lunedì è stato deciso di «sospendere la preparazione del seminario nella speranza - ha aggiunto - di avere le condizioni per riprenderla presto». Qualche mese fa vi era stata la pubblicazione di un sondaggio di Eurobarometro, l'ufficio demoscopico europeo «non controllato dalla Commissione», ha sottolineato Prodi, da cui emergeva che «l'antisemitismo è ancora un problema in Europa». All'epoca la cosa «fece molto rumore», ha detto Prodi. In un lungo incontro con i rabbini e i responsabili delle comunità ebraiche di tutta Europa, ha ricordato ancora Prodi, «feci la proposta di tenere un seminario comune, a febbraio, sull'antisemitismo». Poi «ho letto l'articolo che avete letto voi sul Financial Times: non ho avuto spiegazioni su ciò». Il presidente del Congresso ebraico europeo Cobi Benatoff, ha dal canto suo rilevato che la lettera pubblicata sul Financial Times «non vuole essere, né è, un attacco a Prodi, che consideriamo un amico», che quel testo è precedente «all'incontro avuto con Prodi il 19 dicembre scorso a Bruxelles» e che nasce dalla situazione «inaccettabile e seria» nella quale si trovano attualmente gli ebrei in Europa. Quanto al seminario («più volte già messo in programma e poi slittato»), Benatoff ha sottolineato che «da allora non abbiamo saputo più nulla, ad oggi non c'è ancora una data certa» e ha auspicato che Prodi non lo voglia sospendere.

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