Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Crollo Parmalat, oltre 7 miliardi di euro La magistratura stringe sull'inchiesta: si parla di bancarotta. In arrivo altri consulenti e provvedimenti

default_image

  • a
  • a
  • a

La crisi Parmalat si aggrava sempre di più. All'appello non mancano soltanto i 4 miliardi di euro - fra liquidità e titoli - dichiarati nel bilancio 2002 poi risultati inesistenti. Secondo nuove indiscrezioni, il rosso potrebbe allargarsi ancora. Il giallo riguarda 2,9 miliardi di euro in bond, che risulterebbero riacquistati nei bilanci, ma di cui non si trova alcun riscontro. In totale il vortice di impegni finanziari avrebbe inghiottito ben 7 miliardi di euro. Sul crack indaga la procura di Milano che ha aperto un fascicolo contro ignoti ipotizzando i reati di false comunicazioni sociali, truffa e aggiotaggio. La gran mole di documentazione, sequestrata nella giornata di sabato durante la perquisizione negli uffici milanesi della società di revisione dei conti Grant Thornton, è al vaglio degli inquirenti interessati a fare chiarezza anche su eventuali irregolarità in Borsa (come annunciato domani il titolo Parmalat verrà ritirato dal Mib 30). Altro materiale è stato inviato ai pm Francesco Greco e Vincenzo Fusco da un'altra società (la Deloitte & Touche) e dalla Consob. Il perno dell'inchiesta è il documento - considerato un falso - che garantiva la presenza di 3,95 miliardi di euro su un conto intestato alla società finanziaria Bonlat presso la filiale caraibica della Bank of America. Intanto sono stati avviati gli interrogatori presso il palazzo di Giustizia di Milano. Già sentiti Umberto Tracanella, membro del nuovo consiglio di amministrazione della Parmalat, e un contabile del gruppo alimentare. È ancora da stabilire invece la data dell'incontro tra i magistrati milanesi e il neo-presidente Enrico Bondi che ieri ha riunito gli advisor legali e finanziari del nuovo cda. Dato per irreperibile nei giorni scorsi, ieri è rispuntato l'ex direttore finanziario Fausto Tonna considerato il braccio destro di Calisto Tanzi. «Ma quale fuga. In tanti anni alla Parmalat ho fatto quello che dovevo fare» ha fatto sapere dalla sua casa di Collecchio. Anche la procura di Parma, che ha chiesto la collaborazione di consulenti dell'università Bocconi di Milano, ha avviato un'indagine di cui è titolare il pm Antonella Ioffredi coadiuvato dal procuratore capo Giovanni Panebianco. Oggi la richiesta della amministrazione controllata per il gruppo di Collecchio verrà inoltrata presso il tribunale fallimentare del capoluogo emiliano. Il governo corre ai ripari. Sempre oggi il ministro delle Attività Produttive Antonio Marzano vedrà Bondi e i rappresentanti delle banche creditrici per fare il punto della situazione. Al centro dei colloqui il futuro di 4mila lavoratori e il risanamento dell'ottavo gruppo industriale italiano. Nel consiglio dei Ministri convocato per martedì invece il responsabile delle Politiche Agricole Gianni Alemanno proporrà l'apertura di un tavolo di coordinamento istituzionale fra i dicasteri interessati alla vicenda. Intanto l'opposizione è all'attacco. Il leader dei Ds Piero Fassino ha chiesto l'istituzione di una commissione parlamentare d'indagine sul caso Parmalat.

Dai blog