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di ANTONIO PENNACCHIONI «Il principio della condivisione delle regole comunitarie va ...

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All'indomani dello strappo sul Patto di stabilità il presidente della Repubblica, Ciampi, boccia il compromesso raggiunto sotto la regia del ministro Giulio Tremonti. L'incontro con il presidente bulgaro, Georgi Parvanov, al Quirinale, diventa l'occasione giusta per lanciare un duro monito a chi spinge l'Unione sull'orlo di una grave crisi. Nel sollecitare il recupero dello «spirito comunitario» di fronte al duello tra Ecofin e Commissione di Bruxelles, Ciampi sottolinea che l'Europa «ha bisogno di un'espressione compiuta sul piano istituzionale e politico e non di un'aggregazione disordinata». Parole pesanti come macigni che fanno da catalizzatore allo scontro politico. Il governo difende la scelta di sospendere la procedura per deficit eccessivo nei confronti di Francia e Germania avallata dal ministro Tremonti in qualità di presidente di turno dell'Ecofin. Così maggioranza ed opposizione si ritrovano ai ferri corti sul congelamento delle regole del Patto di stabilità. Quella presa a Bruxelles è per il ministro del Welfare, Roberto Maroni, «una decisione saggia». E, per quanto riguarda le eventuali ricadute sulla nsotra economia, aggiunge: «Se Tremonti ha deciso di appoggiarla, evidentemente sarà utile».

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