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Per i Ds rimane un fatto «da cui non si può tornare indietro». In bilico però il referendum

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Fassino, Rutelli e Boselli discuteranno la proposta per le europee, dopo la lettera del candidato unico Prodi Ulivo, oggi vertice dei leader sulla lista unica

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Un nuovo capitolo del difficile cammino dell'Opposizione verso il partito unico che si apre dopo la lettera di Prodi, che ieri parlando della lettera di Nanni Moretti ha sottolineato come «con quei valori che contraddistinguono il centrosinistra: legalità internazionale, pace, difesa dello stato sociale, tutela dell'ambiente, difesa del pluralismo dell'informazione. Non si può non essere d'accordo». «Quando ho avanzato la proposta della lista unitaria mi sono rivolto a tutti i riformisti ha detto ancora Prodi - persuaso che la scelta e la passione per l'Europa e i valori della libertà, della giustizia, della solidarietà li unissero già ora, quale che fosse la famiglia o la tradizione politica alle quali essi sentissero di appartenere. Non tema Moretti. E non temano con lui tutti coloro, come, tra gli altri Achille Occhetto, che giustamente invitano a non ridurre ad un gioco in difesa quella che deve essere una partita di attacco a tutto campo, di movimento, impeto e fantasia. Credo, sento che siamo sulla buona strada. Percorriamola tutti insieme, partiti politici e società civile. Uniti». Insomma, Prodi ci starebbe. Ma tanti sono ancora i problemi da risolvere all'interno della coalizione. Nonostante questo, per i Ds la lista unitaria è un «progetto inclusivo» che non mette in discussione l'Ulivo, nè il rapporto con Prc, Idv e forze della società civile. Ma soprattutto la lista unitaria è un fatto acquisito dal quale «non si può tornare indietro». Nessuna «ripartenza» su basi nuove come chiedevano ieri Achille Occhetto e Nanni Moretti. Si va avanti, ribadisce il coordinatore dei Ds Vannino Chiti al termine di una breve segreteria, che si è svolta questa mattina alla Camera. «La lettera di Prodi -osserva Chiti- è positiva perchè ribadisce che il progetto era indirizzato a tutte le forze dell'Ulivo, nessuna esclusa. Tre partiti hanno aderito alla proposta, questo di per sè è un fatto importante». Ds, Margherita e Sdi «non hanno fatto dei calcoli utilitaristici ma una scelta, mettendosi al servizio della coalizione con spirito unitario. Per questo dico che non ci si puo fermare se una parte dell'alleanza non è d'accordo. La lista unitaria non assorbe l'Ulivo e non si limita all'Ulivo ma vuole essere un ponte per il suo allargamento». «Del resto -ricorda il coordinatore dei Ds- Udeur, Pdci e Verdi hanno già detto che, pur non essendo d'accordo e non volendo partecipare alla lista unitaria, sono tuttavia pronti a discutere e a confrontarsi su un programma comune». Tutti questi temi, ha sottolineato Chiti, saranno all'ordine del giorno dell'assemblea congressuale del 14 e 15 novembre. Intanto i Ds potrebbero ripensare la scelta di sottoporre ad un referendum tra gli iscritti la decisione di dar vita alla lista unica per le europee: se deve diventare più un motivo di divisione interna che una opportunità allora - ragionano a via Nazionale - nessuno ci obbliga a farlo. Questa proposta, annunciata al comizio di chiusura del festival nazionale dell'Unità, è ancora per Piero Fassino lo strumento migliore per far decidere un partito complesso e geloso della propria identità, della sua storia, dei suoi simboli.

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