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Tremonti a Bruxelles difende la riforma della previdenza

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«Se tra qualche anno si farà la Storia di questo periodo - ha affermato Tremonti, ricordando analoghi provvedimenti decisi in altri Stati europei - si vedrà che il 2003 è stato un anno straordinario di avvio di riforme strutturali dei sistemi pensionistici». «Ogni Paese - ha aggiunto a questo riguardo - ha usato l'argomento europeo e quello degli altri Paesi. L'esito, fra un anno o due, sarà che il Continente avrà sistemi pensionistici rinnovati». Il Ministro dell'Economia ha, peraltro, annunciato che l'effettuazione di riforme delle pensioni e delle spese sanitarie sarà «progressivamente integrata» tra i criteri di approvazione europea dei Piani nazionali di stabilità. A Bruxelles, Tremonti ha, inoltre, propugnato ancora una volta che il programma di 29 Reti Transeuropee venga approvato tale quale proposto dal gruppo Van Miert, ossia senza la «Quick start list», ossia quell'elenco di opere prioritarie suggerito dalla Commissione Europea, dal quale è esclusa la linea ferroviaria Torino-Lione. Questo programma di grandi infrastrutture a cofinanziamento comunitario dovrà essere definito in dicembre dai Capi di Stato o di Governo dell'UE. «Il fatto - ha detto Tremonti - che opere che consideriamo strategiche come la Torino-Lione siano escluse francamente ci addolora». In alternativa alla «Quick start list», il titolare di Via XX Settembre ha, quindi, proposto un'applicazione del criterio del «project financing», secondo il quale l'ordine cronologico di costruzione delle 29 opere (tra cui anche le ferrovie ad alta velocità Berlino-Napoli e il Ponte sullo Stretto di Messina) deve dipendere dalla disponibilità effettiva di capitali pubblici e privati. «Se ci sono opere progettate e finanziabili - ha sostenuto Tremonti -, e se c'è il consenso delle popolazioni e delle autorità locali, si parte con quelle. È un approccio dal basso verso l'alto». Ieri a Bruxelles, il Consiglio Ecofin presieduto da Tremonti ha concesso alla Francia altre tre settimane per annunciare ulteriori misure di riduzione del suo deficit pubblico, ed evitare così una nuova raccomandazione europea per il rispetto del Patto di Stabilità. Se approvata dall'Ecofin, questa raccomandazione costituirebbe il preludio a possibili sanzioni contro Parigi. In margine al Consiglio Ecofin, il ministro Tremonti ha, infine, perorato la causa dell'euro di carta come strumento di contenimento dell'inflazione.

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