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Giovanardi: «Non ci sarà il Berlusconi bis» Per l'esponente dell'Udc è passata la fase peggiore e a gennaio si farà il punto sulla situazione

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Nessuna crisi di governo. Ora affrontiamo due mesi intensissimi. Poi vedremo». Parla pacato Carlo Giovanardi, ministro dei Rapporti con il Parlamento ed esponente di punta dell'Udc. Misura le parole e lancia un messaggio chiaro: «Andiamo avanti, il nostro unico problema è la recessione mondiale». Ministro, il portavoce di An Landolfi dice che «serve revisione anche per motori collaudati». Non condivide? «Un conto è fare il tagliando alla macchina, un conto è cambiare macchina». Ma qualche pezzo si può cambiare? «Non lo escludo, smettiamola però con le chiacchiere». Parliamo di cose serie? «Ecco, il primo punto fisso è: chi si aspetta un Berlusconi bis a gennaio se lo può levare dalla testa». Esclude il rimpasto? «È davvero prematuro parlarne oggi. Escludo la crisi di governo, il resto deve essere frutto di un ragionamento politico. Ci aspetta una fine d'anno intensa. Abbiamo quattro punti fondamentali che sono la delega previdenziale, la riforma costituzionale, il decretone e la Finaziaria. Dobbiamo affrontare questi, a gennaio, passata questa fase sarà il caso di sedersi attorno ad un tavolo e fare il punto della situazione». Il punto della situazione? Ma l'Udc non aveva già chiesto di aprire la fase due? «Si sbaglia di grosso. Abbiamo fatto due riunioni della segreteria politica e non si è mai deciso di chiedere la fase due. Fare il punto della situazione, questo sì». Ma c'è chi tra voi è ancora più avanti e chiede il rimpasto... «Tabacci? Parla per sè». Anche un esponente di governo come Bacccini... «Ne ha parlato ad agosto, poi più nulla». Non negherà che sino a pochi giorni fa nella maggioranza si parlava con gli insulti? «Abbiamo avuto una fase molto delicata a luglio. Poi abbiamo approvato delega previdenziale, Finanziaria, la riforma costituzionale, decretone... Il sì in consiglio dei ministri è sempre stato all'unanimità. E anche in Parlamento c'è stata una grande unità». E per i prossimi due mesi che cosa si aspetta? «Ancora grande unità, non c'è nulla che mi faccia temere. Poi a gennaio vedremo, valuteremo. Ma mi sembra assurdo parlare di sostituzione di ministri addirittura oggi. Serve un dato fondamentale che è appunto lo stato della maggioranza da qui alla fine dell'anno». Forse è anche merito di Bossi che ha moderato i toni, salvo ormai rari casi, come quando chiede di parificare gli immigrati alle merci? «Ma per carità, non ha mai detto questo. Lei ha visto "Porta a Porta"? Ci sono occasioni in cui assistiamo ad una pura mistificazione di quel che si dice. Bossi ne è la vittima in alcuni casi». Vittima anche di Follini che ha protestato per quelle affermazioni? «Perché tutti abbiamo commentato una frase che Bossi non ha mai pronunciato. Lui ha detto che era necessario mantenere le quote così come previsto dalla legge Bossi-Fini. Quote che sono previste anche per le merci. E poi, parliamoci chiaramente qualcuno sa come vincere le elezioni senza la Lega?».

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