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In Vigilanza scontro Annunziata-Cattaneo

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«Abbiamo rispettato le regole» replica il dg Flavio Cattaneo. A colpi di delibere si consuma nel pomeriggio davanti alla commissione di Vigilanza lo scontro fra i vertici della Rai sullo spazio chiesto dai sindacati sulla riforma delle pensioni. Alla fine le posizioni restano distanti, ma almeno l'Annunziata è «soddisfatta per aver portato in Parlamento il dibattito sulle regole». Insomma, la minaccia di «mettere a zero i motori dell'azienda» ha funzionato: perciò in serata - come aveva già lasciato intendere a San Macuto - la presidente convoca regolarmente il consiglio per il 28 ottobre, dopo la richiesta fattale esplicitamente dai consiglieri Alberoni e Petroni, pur considerando «irrisorie» le motivazioni d'urgenza citate dal dg Cattaneo per sollecitare la riunione del Cda. Tra queste, l'acquisto di frequenze nell'area del Piemonte, le opzioni sui contratti per la fiction «Sospetti 3», la definizione di una parte del contratto per le Olimpiadi invernali, la proroga del servizio di autonoleggio della flotta aziendale. Elementi su cui la direzione generale avrebbe declinato ogni responsabilità - precisa Cattaneo nella lettera inviata al Consiglio - in caso di danni provocati dal ritardo. In Vigilanza, comunque, Annunziata e Cattaneo litigano su tutto: in primo luogo, sulla copertura informativa delle manifestazioni di oggi. «Cattaneo non prende sul serio la regola del riequilibrio mentre prende molto sul serio le regole che danno spazio al governo: e questa è pura ingiustizia» dice la presidente, dopo aver citato i casi dell'intervento del premier a reti unificate, di Tremonti alla «Vita in diretta» e di Gasparri a «Unomattina». «Non metterei sullo stesso piano la presenza del premier a reti unificate con la questione della necessità del pluralismo che la Rai deve dare e che sta dando» replica Cattaneo. Scontro fra i due sulla presenza dei politici e dei rappresentanti del governo nei programmi della Rai, in particolare in quelli di intrattenimento. Scontro, infine, sui rapporti fra il cdr del Tg1 e il direttore Clemente Mimun: Annunziata cita brani della lettera inviata a lei e a Cattaneo dal comitato di redazione, con gli «apprezzamenti pesanti» di Mimun (tra l'altro l'epiteto di «nazista», con cui il direttore di sarebbe rivolto al Cdr), Cattaneo replica parlando di «verifiche» in corso e annunciando di aver convocato Mimun. Tornando allo sciopero di oggi, per l'Annunziata si può parlare di «serissimo problema di violazione dei diritti». Per Cattaneo, invece, le regole sono state rispettate: «Fare ogni volta un polverone è tornare indietro nell'atteggiamento dell'azienda. Sono pronto a rispondere di eventuali violazioni davanti al consiglio e alla commissione di Vigilanza».

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