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Prodi al contrattacco «Una campagna politica»

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Lo afferma Romano Prodi in una dichiarazione diffusa a Bruxelles. Prodi rileva che questa «campagna è stata condotta da mezzi di informazione, scritta e televisiva, con un accanimento e una dovizia di mezzi senza precedenti, tanto da riproporre con forza il tema, sottolineato dallo stesso Parlamento europeo in un documento approvato a larga maggioranza lo scorso 17 luglio, della libertà e del pluralismo dell'informazione e dei rapporti tra proprietà dei mezzi di informazione e politica». Prodi è fiducioso che il lavoro della Commissione di inchiesta parlamentare e della magistratura su Telekom Serbia porrà fine all«'infamia» rappresentata dalla sua chiamata in causa nell'indagine. «La Commissione d'inchiesta del Parlamento italiano e la Procura della Repubblica di Torino conoscono bene le procedure che dovranno essere seguite per accertare la verità e sono pienamente fiducioso che ciò basterà a porre fine a questa infamia», afferma l'ex presidente del Consiglio. «Mai, da nessuno e in alcuna forma, nè direttamente, nè indirettamente, l'acquisto di una quota di Telekon Serbia da parte del gruppo Telecom Italia fu sottoposto alla mia attenzione, nè come privato cittadino nè come presidente del Consiglio; non vi era alcuna ragione nè formale nè sostanziale perchè ciò avvenisse», ha poi ribadito Prodi, confermando, come «da tempo e pubblicamente dichiarato, di essere disposto ad essere ascoltato per fornire ogni utile chiarimento agli organi legittimamente deputati alle indagini» Intanto l'interrogatorio di Fabrizio Paoletti previsto per oggi pomeriggio è seriamente a rischio a causa delle precarie condizioni di salute dell'avvocato, mentre il mediatore croato Zoran Persen ha inviato alla procura di Torino un memoriale di sei pagine riguardante il caso Telekom Serbia, su cui continuano anche le polemiche politiche e le accuse incrociate. L'avvocato romano Fabrizio Paoletti, colpito da due ordini di custodia cautelare nell' inchiesta - collegata al caso Telekom Serbia (su riciclaggio di denaro all'estero) deve essere sottoposto ad intervento chirurgico. Il suo interrogatorio di garanzia per la conferma dell'arresto, fissato per oggi pomeriggio, è dunque subordinato alle sue condizioni di salute. Attualmente, Paoletti è ricoverato all' ospedale San Filippo Neri. «I medici - dice il suo difensore, Titta Castagnino - hanno già stabilito che l' operazione è assolutamente necessaria, ma devono capire se il paziente è in grado di sopportarla. Il test verrà svolto stamattina». Secondo quanto si è appreso, Paoletti corre il rischio di un'embolia cerebrale. Sul fronte dell'inchiesta Telecom Brasile, Francesco Scavolini, 47 anni, pesarese, membro del Comites di S. Paolo del Brasile, protagonista di denunce ed esposti sugli affari brasiliani della Telecom dell' era Colaninno, incontrerà forse già oggi a Roma esponenti della maggioranza di centro-destra che fanno parte della commissione Telekom Serbia.

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