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Sofri, Pannella sospende lo sciopero in attesa del parere dei giuristi

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«Ci sono dei quesiti che ho posto: il proseguimento della detenzione di Adriano Sofri è necessario? E se non lo è, è opportuno? È compatibile con il diritto positivo? È illegale o illegittimo? Entro il 31 agosto dovremo cercare una risposta. E da chi? Da chi sull'argomento ritiene di maturare chiarezze scientifiche, tecnico giuridiche. È dunque - ha detto Pannella - un invito ai giuristi, oltre che a coloro che hanno coscienza e conoscenza, a rispondere. Credo che tutti, a cominciare dal Presidente Ciampi, abbiano necessità di questo contributo». «Qualche giorno fa - ha aggiunto Pannella - il ministro Castelli ha detto in una dichiarazione, testualmente: "Io non devo pensare, devo istruire le pratiche e trasmettere gli atti al Capo dello Stato cui spetta il compito di decidere. In fatto di grazia io e i miei collaboratori siamo al servizio di Ciampi". E dunque - conclude Pannella - è possibile che il Presidente della Repubblica, dinanzi alla constatazione che una detenzione grida contro il suo proseguimento, non intervenire e concedere la grazia?». Per il capogruppo di An al Senato Domenico Nania «sulla concessione della grazia ci sono molti pareri. Certo, appare perlomeno strano che chi ha il potere di concedere la grazia non abbia il potere di attivare la procedura da solo. Generalmente chi ha il potere di concedere ha anche il potere di attivare la procedura». Secondo Giuliano Vassalli, presidente emerito della Corte costituzionale, il presidente della Repubblica può concedere la grazia anche senza l'istruttoria del ministro della Giustizia, ma questo sarebbe contro una prassi consolidata. «Che ci sia un potere istruttorio affidato dalla legge al ministro della Giustizia -spiega - non urta contro il principio costituzionale, ma il principio costituzionale è chiarissimo, è il presidente che concede la grazia».

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