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Telekom-Serbia, a fine mese le prove storiche

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I documenti arriveranno da Lugano. La Commissione potrebbe sentire Prodi, Dini e Fassino

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«Siamo alla vigilia di eventi di estrema importanza» ha annunciato Enzo Trantino (An), presidente della commissione parlamentare che giovedì nel carcere di Torino ha interrogato a lungo il testimone Igor Marini. Sono state confermate le accuse rivolte ai presunti destinatari delle tangenti: Mortadella (Romano Prodi), Cicogna (Piero Fassino) e Ranocchio (Lamberto Dini). I tre uomini politici, che fin dall'inizio della vicenda hanno sempre negato ogni responsabilità, potrebbero essere ascoltati quanto prima dalla commissione Telekom-Serbia. Il presidente Trantino non lo ha escluso. «Se uno va per logica - ha detto - si presuppone che ciò possa avvenire, ma non mi spingo oltre», perché la decisione dovrà essere presa collegialmente. I documenti che partiranno da Lugano il 26 agosto arriveranno al ministero della Giustizia di via Arenula ed una copia sarà consegnata alla commissione. Cominceranno così i controlli e le verifiche. Il presidente della commissione Enzo Trantino è del parere che se l'inchiesta parlamentare dovesse portare a «conseguenze positive», «il quadro istituzionale ne uscirebbe devastato» e chi è stato chiamato in causa «non ne uscirebbe indenne». «Noi non siamo cacciatori di teste, ma di indizi» ha precisato Trantino, che ha voluto fare anche un'altra precisazione in risposta alle accuse dei commissari dell'Ulivo. La commissione, ha affermato, sta procedendo su binari corretti dal punto di vista istituzionale. Per Trantino l'opposizione «vorrebbe che la commissione fosse affondata», ma «noi andiamo avanti, avendo anche ricevuto l'avallo dei presidenti delle Camere sulla correttezza dei passaggi di natura procedurale». In una lettera al presidente Trantino, intanto, l'onorevole Carlo Taormina (FI), membro della commissione, ha chiesto che si lavori anche in agosto in modo da evitare «prevedibili» inquinamenti probatori e che Igor Marini «possa essere vittima di un caffè corretto», ossia morire avvelenato in carcere come il testimone teme. I commissari dell'Ulivo, che giovedì non hanno partecipato all'interrogatorio di Marini, insistono nel sostenere che il testimone non è attendibile. E che il presidente della commissione e gli altri membri della maggioranza fanno di tutto per gettare fango sugli avversari politici. Le affermazioni di Marini, è il parere del diessino Guido Calvi, sono del tutto prive di riscontri. Perciò, ha sostenuto Calvi, Trantino ha parlato di «prove logiche»: perchè si tratta di dichiarazioni su elementi di cui Marini non ha mai avuto conoscenza diretta. La Margherita chiama in causa i presidenti delle Camere, la cui «inerzia», secondo il vicepresidente del gruppo Franco Monaco, è «intollerabile» perchè Trantino presiede la commissione «in modo spregiudicato e fazioso» allo scopo di «gettare fango sugli avversari politici». Igor Marini, fa presente Renzo Lusetti (Margherita), è «un faccendiere, ritenuto inaffidabile dalla magistratura ordinaria e dalla moglie».

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