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Udc e An, tiro incrociato sulla Lega Nord

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I centristi, sostenuti dalla destra, danno l'ultimatum al ministro Castelli sulle rogatorie: le sblocchi subito

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A cui si è aggiunta anche Alleanza nazionale. I centristi confermano l'ultimatum di 48 ore, per loro nulla è cambiato rispetto a ieri pomeriggio: se Castelli non sbloccherà le rogatorie entro le 16 di domani l'ufficio politico, per dirla con Luca Volontè, «deciderà di conseguenza». Sul fronte opposto, quello leghista, in attesa del comizio in serata di Bossi che oggi ha disertato a sorpresa la riunione del «Comitato padano per i problemi del Nord», si cerca di minimizzare, ribadendo quanto dichiarato da Castelli. «Sono certo - afferma conciliante Roberto Calderoli - che si stia andando verso la soluzione migliore: presto il Parlamento fornirà l'interpretazione autentica della legge e il caso sarà chiuso. Già lunedì - è la previsione del vice Presidente del Senato - ci potrebbe essere una capigruppo che sarà in grado di calendarizzare nel più breve tempo possibile l'audizione chiarificatrice del Guardasigilli». Situazione cristallizzata tra i due contendenti ma lo stesso non si può dire per quanto riguarda gli altri alleati della Casa delle Liberta: infatti se Forza Italia, per voce del portavoce Sandro Bondi, cerca di smorzare i toni confidando che «il nodo verrà sciolto presto», An rompendo il silenzio di venerdì prende posizione a fianco dell'Udc e affida a Ignazio La Russa il compito di mettere un paletto a Castelli: «Se il Guardasigilli non sblocca le rogatorie - avverte il capogrupo alla Camera - ci potrebbero essere gravi conseguenze politiche». Anche se meno perentorio dell'Udc, La Russa fissa martedì come termine entro cui Castelli dovrà sbloccare la vicenda. Insomma, un duro muro contro muro, che al di là dei contenuti, si gioca anche sulla scelta dei tempi. A lavorare per una soluzione è il presidente del Consiglio che in queste ore, a quanto si è appreso, avrebbe avuto contatti telefonici per disinnescare la polemica ed evitare che l'ultimatum dell'Udc scada senza un chiaro segnale da parte del Guardasigilli. Del resto, come dice Buttiglione, «la cosa importante è che Castelli ammetta l'errore e sblocchi le rogatorie. Se lo fa lunedì o martedì non cambia molto, però mi auguro che nella mattina di lunedì ci dica cosa intende fare». Nel frattempo l'opposizione torna all'attacco: «Castelli o si convince e prende atto che ha sbagliato - attacca Piero Fassino (Ds) - oppure se ne vada. La situazione è molto semplice: il Guardasigilli ha compiuto un atto del tutto illegittimo e illecito, o lo ritira e non ostacola la giustizia nel suo corso oppure non può più stare al suo posto». Gli fa eco il Presidente dei Verdi, Alfonso Pecoraro Scanio: «È evidente che Castelli sarà costretto a un penoso dietrofront su questo tentativo illegittimo e maldestro di ostruire l'attività giudiziaria».

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