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Berlusconi accelera sulla riforma delle pensioni

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Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, interviene decisamente sulla riforma delle pensioni: è «una necessità europea in cui lavoreremo soprattutto con l'obiettivo preciso di mantenere inalterato il nostro modello di economia sociale di mercato». «Tuttavia - prosegue il presidente del Consiglio in un articolo su "Ideazione" - misure per incrementare il tasso di occupazione tra i lavoratori più anziani o per ridurre gli incentivi al pensionamento anticipato appaiono in linea con le nuove dinamiche della società europea e potrebbero rendere più graduale una riforma europea necessaria per garantire la sostenibilità dei regimi previdenziali all'interno di un patto di solidarietà con le future generazioni». Ieri sera, intanto, si è tenuta una lunga riunione a Palazzo Grazioli con il premier Silvio Berlusconi per fare un giro d'orizzonte sul progetto di testo unico per le riforme, che dovrebbe comprendere anche il Senato federale, la nuova Corte costituzionale, il premierato e la riforma del titolo V della Costituzione, compresa la devolution. Un testo che dovrebbe essere messo a punto in tempi rapidi, entro settembre. Per poter essere subito dopo al vaglio del Parlamento. Alla riunione erano presenti i capigruppo al Senato di Forza Italia e An, Schifani e Nania, il ministro per gli Affari regionali, Enrico La Loggia, il capogruppo al Senato del Ccd, D'Onofrio, e il vicepresidente del Senato, Calderoli, per la Lega. L'accelerazione di Berlusconi sul tema della riforma pensionistica è arrivata mentre il ministro Tremonti, nella sua relazione alle commissioni Bilancio riunite, ha dichiarato che «è in atto una discussione con la delega che si trova in Parlamento». Come dire che per ora va bene così come sta facendo Maroni. Nel Dpef 2004-2007, sulla previdenza, è stata inserita «una formula che parla in modo generico di privilegi, che sarà definita nei suoi contenuti in seguito - aggiunge Tremonti -. Non si può imporre al governo cose che il governo dice di voler studiare in progressione». Sul tema pensioni ieri è intervenuto anche il vicepremier Fini che, parlando al Caffè della Versiliana, a Marina di Pietrasanta, ha detto: «Ci sono pensionati che prendono migliaia e migliaia di euro, ci si può anche aspettare da loro un contributo di solidarietà: non lo escludo perché si tratta di un atto di equità, le risorse così raccolte potrebbero essere usate per la sanità, un diritto che i più anziani devono vedersi riconoscersì». Fini ha detto che i pensionati in genere «non devono temere nulla da una riforma sulle pensioni che riguarda i pensionandi, ma serve intervenire». «Per rilanciare l'economia - dice Fini - che stenta in tutta Europa, serve una Finanziaria strutturale». E i sindacati? Ieri Cgil, Cisl e Uil hanno inviato un documento comune sulla pubblica amministrazione ai capigruppo di Camera e Senato, ai presidenti delle commissioni parlamentari e al ministro della Funzione pubblica, Luigi Mazzella. Chiedono i rinnovi contrattuali sulla base di un'inflazione programmata realistica, adeguate risorse agli investimenti nelle infrastrutture pubbliche e per l'evoluzione delle tecnologie informatiche.

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