Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

VOLTARE pagina.

Esplora:
default_image

  • a
  • a
  • a

Già la prossima settimana gran parte dei ministri italiani - sedici in totale, oltre ad alcuni sottosegretari - saranno a Bruxelles per illustrare i loro programmi all'Europarlamento. Dopo le undici pagine lette a Strasburgo dal premier, con le linee generali, ogni ministro spiegherà ai componenti delle varie commissioni gli obbiettivi di ciascun settore. «Bisogna far funzionare il triangolo istituzionale, formato dal Consiglio europeo, Commissione e Europarlamento, l'Europa non può permettersi di correre il rischio della paralisi», vanno ripetendo i collaboratori del presidente della Commissione Romano Prodi. Nelle rappresentanze permanenti il clima è sostanzialmente analogo e nella prima riunione del Coreper - di cui fanno parte gli ambasciatori degli stati dell'Unione - l'incidente di Strasburgo non è stato evocato. L'Europarlamento però resta diviso: i deputati del centrodestra difendono Berlusconi ed invocano le scuse di Schulz, socialisti, verdi e comunisti che pretendono quelle del premier italiano. Ai componenti dell'assemblea di Strasburgo non è piaciuto neppure che Berlusconi abbia definito gli europarlamentari «turisti della democrazia» ed il presidente Pat Cox sta da giorni tentando di concordare con Palazzo Chigi una formula che chiuda definitivamente il caso. I quotidiani europei hanno preso atto - e commentato in vario modo - la precisazione del presidente del Consiglio italiano il quale ha detto di non aver chiesto scusa al cancelliere tedesco Gerhard Schroeder e la prudente replica tedesca. I timori maggiori riguardano il Consiglio europeo, dove sono rappresentati i governi e dove alleanze e divisioni possono condizionare il cammino dell'Ue. La spaccatura verificatasi in occasione della guerra contro l'Iraq è una ferita ancora non rimarginata. Divergenze esistono in tema di difesa e nel campo economico e qualsiasi elemento che possa incidere e provocare arroccamenti viene considerato negativo.

Dai blog