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Berlusconi accelera su verifica e economia Nessun accordo sulle pensioni, per le quali si parla di disincentivi e di passaggio al pro-rata per tutti

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In mattinata infatti il ministro dell'Economia Tremonti ha incontrato quello del Welfare Maroni per parlare di riforma delle pensioni. Nel pomeriggio si è recato da Berlusconi, con il quale ha avuto un incontro-fiume di ben 5 ore. Il premier successivamente ha ricevuto il sottosegretario alla Presidenza Gianni Letta. Intanto, da Cipro dove era in visita ufficiale, il vicepremier Fini ha insistito sulla collegialità delle scelte da fare. «Non vedo un nesso diretto - ha detto - tra l'importanza della verifica e qualche intemperanza, a mio parere incomprensibile, della Lega». E ha ribadito «È comunque necessario capire cosa il Governo deve fare collegialmente per il suo prossimo futuro». Per la elaborazione delle linee di politica economica da seguire, queste sono ore cruciali. Vanno stabilite le priorità da osservare nel documento di programmazione economica e finanziaria (dpef) e vanno decisi i contenuti della prossima legge finanziaria. Uno dei fattori di maggior peso degli assetti economici del Paese è la spesa previdenziale, e per questo Tremonti si è incontrato con Maroni. Altro fattore rilevantissimo della spesa sono gli stipendi dei pubblici dipendenti, e sono da rinnovare ancora quelli del personale della Sanità e degli Enti Locali. L'incontro fra Tremonti e Maroni non sarebbe andato bene. Nessun accordo tra i due ministri sarebbe stato raggiunto su come intervenire sulle pensioni e ogni decisione sarebbe stata rinviata in sede di verifica di maggioranza. Il titolare dell'Economia, ha spiegato al collega del Welfare le ragioni finanziarie che suggeriscono la necessità di un intervento di contenimento della spesa pensionistica. Gli esperti di Tremonti avrebbero elaborato ipotesi che vanno dai disincentivi per chi va in pensione di anzianità al passaggio al contributivo pro-rata per tutti. Interventi sarebbero ipotizzati anche per le pensioni di invalidità,peraltro già «ristrette» da qualche anno. Il tutto, da attuare con una certa urgenza ricorrendo magari anche allo strumento del decreto. Maroni si sarebbe trincerato dietro la delega già approvata dal governo e ferma in Parlamento. È seguito nel pomeriggio l'incontro tra Berlusconi e Tremonti, durato quasi cinque ore. Si è parlato del programma economico del governo in vista del semestre di presidenza Ue e, appunto della griglia di interventi da inserire nel Dpef. Sul tema della pensioni, però, si tornerà a parlare. Infatti il premier avrebbe deciso di convocare per la prossima settimana un vertice a tre per arrivare a un orientamento condiviso nel Governo. Tuttavia, un tassello costruttivo potrebbe già essere messo venerdì in occasione della verifica all'interno della maggioranza. Comunque, ieri Tremonti ha respinto l'idea che l'Italia stia vivendo una fase di declino. «Il paese è molto più forte di quanto sembra», ha dichiarato. Quindi ha sottolineato che quanto al Dpef del 2001, richiamato nelle considerazioni finali del governatore della Banca d'Italia Antonio Fazio come documento dal quale ripartire per il rilancio del Paese, Tremonti ha detto che, dopo gli attacchi terroristici dell'11 settembre, le cose sono cambiate e che tutti i settori in cui l'Italia ha perso competitività. D. T.

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