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Tempo di vacche magre, non per i deputati È la Camera più cara degli ultimi 40 anni: non costava così tanto allo Stato dal lontano 1966

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O quasi. Il bilancio di Montecitorio, infatti, inciderà per il 2003 sul Bilancio dello Stato per lo 0,187%. Per trovare un tasso più alto bisogna tornare all'epoca del primo centrosinistra, a Moro e Fanfani, alla prima minigonna, al tempo in cui furoreggiavano in tutto il mondo i Beatles: nel 1966 il tasso fu dello 0,192. Basta pensare che quell'anno lo scudetto lo vinse l'Inter di Mazzola e Corso per rendersi conto di quanto tempo è passato. Il presidente della Camera era il democristiano aretino Brunetto Bucciarelli Ducci. Soltanto un'altra volta si è regisrato un tasso più alto, precisamente nel biennio 1962-63 (il presidente era Giovanni Leone): 0,189. Per il resto, da allora in poi, Montecitorio è costata agli italiani sempre di meno. Ha toccato il punto più basso nel 1984 quando la presidente comunista Nilde Iotti riuscì ad stringere davvero la cinghia dei deputati e il tasso d'incidenza sul Bilancio dello Stato scese allo 0,062. Sono queste le cifre con le quali si troveranno a fare i conti i deputati a partire oggi pomeriggio quando saranno discussi in aula il conto consuntivo 2002 e il progetto di bilancio della Camera dei deputati per l'anno finanziario 2003. Numeri e soldi che sembrano cozzare con i tempi di austerity affrontati fin qui dagli italiani che hanno driblato crisi internazionali e il caro vita nostrano. Boom delle spese. Per quest'anno si prevede un autentico boom delle spese che cresceranno rispetto l'anno scorso quasi del 4 per cento (3,98 per la precisione), ben oltre dunque il tasso d'inflazione. In totale le spese toccheranno al cifra di 1234 milioni di euro. Trend in crescita. A dirla tutta, comunque, anche se quest'anno il bilancio di Montecitorio ha fatto un bel balzo in avanti, va ricordato che già da qualche anno la Camera costava sempre di più agli italiani. Il trend di crescita è iniziato, negli ultimi anni, con la presidenza del diessino Luciano Violante, nel 1996. Il tasso d'incidenza quell'anno è passato dallo 0,144 lasciato dalla Pivetti allo 0,152. Violante ha lasciato a quota 0,174. Poi con l'avvento di Pierferdinando Casini, il tasso ha spiccato il volo. Deputato, quanto mi costi. Solo le spese per i deputati ammontano a 163 milioni di euro, con un aumento del 2,57%. Commessi salati. Ma l'aumento maggiore riguarda le spese per il personale in servizio: +6,34%. Commessi, funzionari, dirigenti e via dicendo costano a 209 milioni e 586mila euro. Giustificazioni. Nella relazione che accompagna il bilancio della Camera, tuttavia, i deputati questori danno alcune spiegazioni dell'aumento delle spese. Nel teso Francesco Colucci (Fi), Edouard Ballaman (Lega Nord) e Paola Manzini (Ds) sottolineano che le spese correnti «registrano un incremento complessivo del 5,75 per cento anche per l'aumento dei servizi e il miglioramento della loro qualità». Ma si ricorda anche che il progetto, in cantiere oramai già da un paio d'anni, per lo sviluppo del canale satellitare di Montecitorio. La Camera si farà presto dunque la sua tv. Finto risparmio. Le spese in conto capitale sono calate del 6,45 per cento. In realtà si tratta di un risparmio mascherato. L'anno scorso, infatti, si registrò una spesa straordinaria per gli immobili. Il dato viene ricordato anche nella relazione di accompagnamento: «Per quanto riguarda i beni immobiliari sia del picco di spesa del 2002 per alcune voci in relazione a lavori straordinari, sia del calo degli oneri conseguente alla diretta assunzione di alcuni interventi da parte del provveditorato alle opere pubbliche del Lazio. E per i beni durevoli del calo delle spese del settore informatico che aveva visto oneri particolarmente rilevanti». Risparmi veri. Ma alla Camera non si è soltanto speso. Si è anche risparmiato e notevolmente. «Le disponibilità finanziarie accantonate per 23 milioni e 724 mila euro nel fondo di parte corrente - rilevano i questori - e per 5 milioni e mezzo di euro in quello di parte capitale rappresentano nel complesso il

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