Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Sgravi fiscali al Nord, arriva lo stop dell'Ue Verifica di governo con Tremonti nel mirino. Pensioni, si lavora a disincentivi e blocco anzianità

default_image

  • a
  • a
  • a

Torna l'asse An-Udc a cui il ministro dell'Economia, e in particolare il suo stretto rapporto con la Lega, non è in cima alla classifica della gratitudine. E tornano anche le parole dure contro quella che è stata ribattezzata l'intesa nordista che condiziona il governo. Stavolta al centro delle critiche di destra e centristi c'è la proroga della Tremonti bis che è anche oggetto di uno scontro tra governo e Ue: la legge è infatti a rischio bocciatura. È stato proprio l'eurocommissario Mario Monti ad accendere la miccia, annunciando un possibile stop di Bruxelles, anticipando che la proroga degli sgravi fiscali per alcuni comuni del Centro-Nord difficilmente rientrerà tra gli aiuti ammessi. «La misura a prima vista presenta problemi: si tratta di aiuti agli investimenti al di fuori delle aree in cui sono permessi per finalità regionali» spiega il commissario Ue alla concorrenza, sotolineando che dopo le due proroghe già concesse all'Italia per fornire a Bruxelles informazioni «non ne sarà concessa un'altra». Entro martedì Roma dovrà presentare le sue motivazioni alla commissione. Il ministero dell'Economia sottolinea che lo spirito della proroga per la Tremonti bis è stato quello di «rimettere in gioco chi era stato messo fuori gioco non per colpa sua». Ma il ministro delle Politiche Comunitarie Rocco Buttiglione, presidente dell'Udc, non si sbilancia e soprattutto non difende a spada tratta Tremonti: «Parleremo, discuteremo, valuteremo» si limita a rispondere. Il viceministro alle Attività produttive con delega al Commercio estero, Adolfo Urso (An) definisce «discutibile il modo con cui siano state individuate le aree colpite da catastrofi naturali per la quale è stata prorogata la Tremonti bis». «Serve più collegialità» aggiunge Urso. E maggiore collegialità è necessaria anche per Buttiglione, che però sottolinea: «Non ce l'ho con il ministro Tremonti che ha grandi meriti, ma serve un gioco di squadra per rimettere a punto le linee di politica economica». Gioco di squadra, collegialità, non solo Nord: sono i temi che che stanno creando il malcontento di destra e centristi. Sotto accusa c'è anche l'intesa Tremonti-Lega. Umberto Bossi, infatti, minimizza: «La verifica? Non ne so nulla. Va tutto bene. Io so solo che la Lega è necessaria per vincere al Nord e la Lega è disponibile solo per fare le riforme.... La vittoria di Roma per la sinistra è stata solo una vittoria mediatica, non di voti». Nella verifica si parlerà certamente di pensioni. Il governo sta valutando due opzioni tecniche: un emendamento alla delega per introdurre disincentivi al pensionamento anticipato e chiudere tutta la partita pensionistica entro giugno. Oppure, prevedere i disincentivi nel Dpef, per poi inserire il supplemento di riforma previdenziale nella Finanziaria. C'è anche un'altra ipotesi: un decreto legge per bloccare, anche parzialmente, la finestra di luglio 2003 per l'andata in pensione di anzianità. Una misura, questa, che servirebbe a far cassa subito e che - secondo i calcoli degli esperti - produrrebbe risparmi per almeno due miliardi di euro, una parte dei quali si trascinerebbe anche nel 2004. La misura potrebbe essere così adottata magari salvaguardando chi ha già raggiunto il massimo della contribuzione (40 anni) o coloro che sono stati incentivati a restare al lavoro nell'ultima Finanziaria con la possibilità del cumulo tra lavoro e pensione.

Dai blog