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Fini: adottare al più presto una bozza unitaria

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Il presidente della Commissione europea ha detto di essere favorevole a una notevole estensione delle competenze della Ue in materia di politica economica. Ha inoltre sottolineato il ruolo «drammaticamente importante» che, a suo avviso, i sei Paesi fondatori della Ue hanno nel processo di riforma delle istituzioni della nuova Unione allargata a 25. Si è quindi detto «ottimista» su un accordo della Convenzione per il testo di nuova costituzione, anche se un'intesa nei tempi previsti «non è scontata». Scontro sulla maggioranza - Scontro duro ieri nel presidium della Convenzione sulla maggioranza qualificata, «uno dei punti chiave», come ha dichiarato il vicepremier Gianfranco Fini. Il confronto ha riguardato non tanto la sua estensione quanto l'esatta definizione, cioè la distribuzione del peso del voto dei singoli Paesi. Dai colloqui era emersa una forte spinta ad ampliare, nella futura Costituzione, il voto a maggioranza qualificata e a ridurre i casi in cui è prevista l'unanimità, che permetterebbe anche ad un singolo Paese di avere potere di veto. La proposta del presidium era di un doppio voto basato sulla maggioranza degli Stati ed i tre quinti, pari al 60 per cento, della popolazione complessiva dell'Unione. Un gruppo di costituenti, guidato dalla Spagna, si batte per mantenere il metodo di Nizza basato sul voto ponderato che attribuisce ad ogni Paese dell'Ue un suo peso specifico. Il presidente del Consiglio - Altre importanti questioni sono state all'ordine del giorno. Il presidium ha approvato la proposta in base alla quale il presidente del Consiglio europeo avrà un ruolo di rappresentanza esterna limitato alla politica estera e alla sicurezza comune. Nell'articolo concernente le funzioni del presidente del Consiglio è stata mantenuta la clausula «senza pregiudizio per le competenze del ministro degli Affari esteri». Il presidente, che avrà un mandato di 30 mesi rinnovabile, presiederà i lavori del Consiglio, «li preparerà e ne garantirà la continuità», «operandp per favorire coesione e consenso». Fini e il colpo di reni - L'Italia chiede alla Convenzione europea un «colpo di reni» per uscire dall'attuale momento di stallo e riuscire ad adottare la settimana prossima una bozza unitaria. Lo ha chiesto ieri Gianfranco Fini. Per quanto riguarda il riferimento alle radici cristiane nel preambolo della Costituzione il vicepremier ha detto che c'è un pizzico di «ottimismo in più» rispetto a qualche giorno fa. Inoltre, secondo il vicepremier, Gianfranco Fini, non è escluso che ai lavori della Convenzione non ci sia alcun documento dei sei Paesi fondatori. Il giallo su Speroni - Piccolo giallo alla Convenzione europea per un documento presentato da diversi esponenti euroscettici e pubblicato con la firma anche dell'eurodeputato della Lega Francesco Speroni. Ma poco dopo l'interessato ha smentito di averlo firmato, affermando che si tratta di un errore.

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