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Il Csm difende le toghe, anche quelle politicizzate

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Accusa non solo «priva di fondamento», ma che è anche «la più grave» poichè proviene da «esponenti politici investiti delle più alte responsabilità» e crea una «forte delegittimazione della funzione giudiziaria nel suo complesso e dei singoli magistrati». Si tratta di «denigrazioni diffamatorie», con «generiche e immotivate accuse di parzialità», e ciò «non è ammissibile». Il Csm si prepara a rispondere così agli attacchi rivolti alla magistratura da diversi esponenti del centrodestra, a cominciare dal presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Ed esprime una «allarmata preoccupazione» per il clima dei rapporti tra le istituzioni. Il documento «a tutela» di tutte le toghe è stato approvato a larghissima maggioranza dalla prima Commissione del Csm. Con l'eccezione del rappresentante della Cdl, Giorgio Spangher, che presiede l'organismo: il consigliere laico ha proposto un documento a favore dell'archiviazione, sostenendo che non ci siano stati attacchi all'indipendenza della magistratura. L'iniziativa ha preso corpo negli ultimi giorni. Inizialmente, l'intervento del Csm era limitato alla «difesa» dei giudici milanesi del processo Imi/Sir-Lodo Mondadori, accusati dopo la sentenza di condanna per Cesare Previti di voler «colpire» le forze di governo; e dei magistrati di Palermo contro i quali si erano levati attacchi all'indomani della sentenza di assoluzione di Giulio Andreotti. Ma poi sotto accusa sono finiti anche i giudici del processo Sme.

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