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VOTO anticipato? Pensarci è veramente «da irresponsabili».

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«Abbiamo fatto un vasto giro di orizzonte» riferisce il premier sull'incontro con il capo dello Stato. «A Venezia qualcuno mi ha fatto una domanda sulle elezioni anticipate - spiega - ma io non avevo sentito la parola "anticipate". Penso che per noi sia una responsabilità assoluta quella di profittare di una maggioranza importante alla Camera e al Senato per lavorare finalmente e fare quelle riforme e ammodernare lo Stato, cosa che non è stata possibile per i governi precedenti, che purtroppo, non per colpa loro, sono durati in carica mediamente meno di un anno». Il premier conclude con un «bisticcio di parole»: «È irresponsabile pensare che da parte nostra non ci sia questo senso di responsabilità». Poi torna su quanto affermato nell'intervista a Le Figarò: «Avete letto? Mi dispiace che qualcuno abbia sottolineato solo il passaggio che riguarda i fatti che si svolgono in questi giorni a Milano». La sua intervista, dice, non è stata capita. «Il resto era molto importante - rimarca il presidente del Consiglio - il messaggio ai francesi era la volontà del nostro Paese di mantenere relazioni amichevoli e direi affettuose con i nostri cugini d'Oltralpe». In vista della presidenza italiana all'Unione europea, Berlusconi sottolinea poi di sentire «l'importanza di tutte le questioni legate alle divisioni che si sono verificate all'interno dell'Europa sulla questione irachena». Berlusconi ha infine ribadito che «certamente avremo a Roma l'apertura della Conferenza intergovernativa, e negli ultimi consigli si è evocata la possibilità di tornare qui per la firma del secondo trattato di Roma, e non c'è stato nessun rappresentante di alcun Paese che abbia detto no». Nel pomeriggio Berlusconi aveva incontrato a Palazzo Grazioli il presidente di Confindustria Antonio D'Amato, ma al termine del colloquio il leader di viale Astronomia si è allontanato in auto senza rilasciare dichiarazioni. Chi invece ha approfittato della Tv per parlare del tema «Giustizia» è stato Francesco Rutelli che a Ballarò ha affermato: «Se anche Berlusconi venisse condannato nessuno di noi chiederà le sue dimissioni perchè sarà innocente fino al terzo grado di giudizio». Secondo Rutelli, infatti, «è stato un errore di Berlusconi aver sollevato il tema dell'immunità, non solo per le alte cariche dello stato ma per i politici, perchè serviva solo per uno, Previti. Dovemmo occuparci di una giustizia per tutti - ha aggiunto Rutelli - e su questo sono pronto a un faccia a faccia in Tv con Berlusconi». Il duello continua sul voto di domenica prossima. Il voto di domenica è anzitutto amministrativo, ma rappresenterà anche un giudizio politico su due anni di governo del centrodestra. Ne è convinto il segretario dei Ds, Piero Fassino, per il quale se la Cdl «perderà anche questa tornata elettorale, dopo quella dell'anno scorso, l'impatto politico a livello nazionale potrà essere rilevante». Gli fa eco il presidente dei Ds, Massimo D'Alema: «Se Berlusconi, che è un lettore di sondaggi, teme le amministrative, significa che si sente insicuro». «Rutelli, Fassino e compagni cercano di trasformarsi da aggressori in agnelli. Guarda caso, a pochi giorni dalle elezioni amministrative», replica il capogruppo di Forza italia al Senato Renato Schifani, secondo il quale «gli italiani però non dimenticheranno il livore e le violente aggressioni al capo del governo firmate dalla sinistra». «Non erano forse esponenti dell'Ulivo, tra cui molti firmatari dell'appello, ad insultare Berlusconi accusandolo ingiustamente di essere un pericolo per la democrazia, di voler spaccare il paese, di essere peggio dei terroristi, lanciando inoltre pesanti insulti al governo? In ogni caso -aggiunge Schifani- l'impegno del presidente del Consiglio per il bene del Paese c'è sempre stato

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